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Il nuovo CD del famoso pianista messinese presentato ieri pomeriggio nell’Auditorium dei giardini dell’Oasi: evento organizzato dall’Associazione “Mutamenti Liberi” e patrocinato dal comune.

Le dita appassionate del maestro hanno sfiorato i tasti del pianoforte con tale agilità da incantare il pubblico in sala, riuscendo con le note a misurare le emozioni.

Agilità e passione sono infatti le due parole chiave del maestro, di matrice classico-jazzista, che si riversano nella produzione basata sul binomio composizione-improvvisazione.

“L’improvvisazione occupa almeno il 70% della mia produzione. Si tratta di una pratica congeniale di essenza jazzista, quella di suonare sempre in maniera differente. Anche nei Grandi della musica classica era innata la tendenza all’improvvisazione ma, non disponendo dei mezzi di oggi, i brani sono andati perduti”.

Parole pronunciate dal musicista dialogando con il direttore artistico Anna Maria Puliafito, poco prima di esibirsi con alcuni brani legati insieme da elementi di improvvisazione.

“Live in Marsala” è un lavoro nato quasi per caso, un concerto registrato per passione, rielaborato e poi sottoposto alle diverse fasi di produzione così da essere affidato a un distributore di musiche indipendente.

Dentro quei brani c’è la Sicilia. Una terra drammatica e piena di colori, suoni, odori: percezioni sensoriali che l’artista ha tramutato in note.

Note che diventano le parole dell’immaginario, percepibili nelle dimensioni dell’inconscio.

Giovanni Renzo ha dimostrato il fascino dell’improvvisazione su tema rielaborando gli accenti del soggetto per creare una forma musicale basata sul basso ostinato.

Inoltre una particolarità dell’artista, di retaggio classico, consiste nell’introdurre nella “coda” – terminologia tecnica della suddivisone del brano relativa all’ultimo modulo – uno dei temi elaborati in precedenza così da collegarsi a una struttura ciclica e confermare quella ricercatezza di ordine innata nell’uditore.

Non solo note ma forti legami esplicati tra pubblico e musicista.

Giovanni Renzo ha composto musica per film muti, discografie e concerti. Ha lavorato a numerosi progetti volgendo la letteratura in musica con “La distanza dalla luna”, un’opera di teatro musicale ispirata al racconto “Cosmicomiche” di Italo Calvino, e misurando la distanza delle stelle con la realizzazione di “Atlas Coelestis, la musica e le stelle”: una raccolta musicale pensata come un’indagine del cosmo, un viaggio nel tempo e nello spazio che inizia la notte del 7 gennaio 1610, l’anno di Galileo.

Prossimamente sarà il Direttore artistico di un concorso musicale promosso dall’Associazione organizzatrice dell’evento.

La presentazione, iniziata con i saluti della Presidente di “Mutamenti Liberi” Maria Grazia Milioti, si è conclusa con una meravigliosa esecuzione a quattro mani eseguita dal maestro insieme ad Anna Maria Puliafito, confermando così l’incanto dell’improvvisazione.

Come disse lo scrittore e sceneggiatore britannico Nick Hornby:

La musica ha un grande potere: ti riporta indietro nel momento stesso in cui ti porta avanti, così che provi, contemporaneamente, nostalgia e speranza.

Valentina M. Di Salvo