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Non ci sta il consigliere Giosuè Gitto alla bocciatura dell’emendamento finalizzato alle indagini geognostiche nella zona collinare di Cannistrà-San Paolo. 

Davanti alla proposta, nell’ultima seduta del civico consesso, di Gitto appoggiata dal gruppo Avanti con fiducia e Partito Democratico, di stornare temporaneamente 30.000,00 euro su 100.000,00  previsti in bilancio per l’acquisto di un immobile di via Longo, programmato dall’amministrazione, per collegare la zona della nuova movida con il parcheggio di piazza Libertà, per destinarle alle indagini geognostiche nella zona collinare di Cannistrà-San Paolo, “si è alzato un muro invalicabile che non trova giustificazione alcuna, e che ribadisce quanto inerte sia stata l’azione politica dell’amministrazione su un grave problema che riguarda un’area della nostra città”.
“Si descrive che la parte di Consiglio Comunale – spiega il consigliere Gitto – che ha sostenuto la proposta del Consigliere Gitto ha chiaramente evidenziato l’importanza del portare a termine l’acquisto dell’immobile di via Longo e dare respiro alla nuova movida Barcellonese, ma che davanti all’impossibilità di impegnare le somme entro il 31 dicembre 2017, a causa delle incertezze e dei ritardi burocratici, era assolutamente vantaggioso togliere temporaneamente una parte delle somme previste, per impegnarle in un’altra meritevole causa “indagini geognostiche nelle frazioni di San Paolo e Cannistrà”.
Secondo il consigliere del gruppo misto: “E’ stato ampiamente rimarcata la volontà politica di tutta la minoranza di fare in modo che l’amministrazione potesse rimpinguare il capitolo di spesa per l’ acquisto dell’immobile e riportarlo alle 100.000,00 euro inizialmente previste nel prossimo esercizio finanziario.
Quanto verificato, avvero la bocciatura dell’emendamento denota – attacca Gitto – da parte dell’amministrazione attiva e dei consiglieri di maggioranza, una grave superficialità e assoluta indifferenza, verso una problematica che genera da tempo , più di un anno, allarmismo, incertezze, e disagi.
Si evidenzia che il problema non riguarda solo la chiusura della scuola e quanto essa stia generando disagi, ma anche le abitazioni vicine, in quanto se esiste reale pericolo sismico per la struttura scolastica lo stesso vale per gli edifici situati accanto. L’amministrazione e la maggioranza bocciando l’emendamento e persistendo nel ritardo di avviare le indagini geognostiche – conclude – hanno evidenziato assoluto disinteresse verso tutta la problematica , ovvero, scuola chiusa, trasferimento dei bambini in altro plesso strutturalmente non idoneo, sovraffollamento, scuolabus non sufficiente ad accogliere le richieste, situazione di assoluta insicurezza per i bambini, per i genitori e per quanti vivono nei pressi dell’edificio scolastico di San Paolo e Cannistrà”.