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Si è svolto domenica 28 gennaio a Barcellona Pozzo di Gotto un evento che ha riscosso un notevole successo: organizzato magistralmente da Giambra Editori “C’era una volta il Matrimonio” è stata una serata a tema tenutasi presso l’Auditorium San Vito.

Teatro, musica, defilè, esposizioni hanno fatto da degna cornice al momento centrale dell’evento, ovvero la presentazione del libro di Teresa Riccobono “Il Matrimonio in Sicilia tra Ottocento e Novecento. Riti e usanze”.

Arrivando in Auditorium all’ingresso una Fiat 600 Multipla d’epoca di colore bianco fa immediatamente immergere il visitatore in un’atmosfera d’altri tempi ed entrando ciò viene accresciuto dai bellissimi abiti da sposa d’epoca esposti ad opera dell’Associazione “Pizzucasteddu Pizzu A Lampa”.

Quindi i vari banchetti informativi dello stesso Giambra Editori, della Pro Loco “A. Manganaro” e di varie attività commerciali della zona.

Si parte e i vari momenti sono coordinati da Laura Mauro. L’Assessore Ilenia Torre porta i saluti istituzionali mentre il momento teatrale è curato dal sempre grande Giuseppe Pollicina e dalle bravissime Valeria Di Brisco e Tania Alioto. Saluti anche da parte dei coorganizzatori Antonio Natale per il Gruppo “Pizzucasteddu Pizzu A Lampa”, Flaviana Gullì per la Pro Loco “Alessandro.  Manganaro” e Bernardo Dell’Aglio per la “Genius Loci”. A seguire l’apprezzata esibizione musicale della cantante folk Giusy Schilirò accompagnata dal chitarrista Angelo Patanè. Dulcis in fundo la vera e propria presentazione del libro curata da Mons. Santino Colosi, Arciprete di Santa Maria Assunta, dall’antropologa Olga Nassis e dalla stessa autrice.

Il saggio di Teresa Riccobono, che vive a Palermo, dove ha insegnato materie letterarie in un liceo psicopedagogico,  e scrive in lingua e in dialetto siciliano e s’interessa di teatro, è  molto interessante in quanto vi sono illustrate antiche tradizioni di cui oramai se ne è persa memoria, dalle superstizioni alla serenata, dal banchetto nuziale, all’arrivo a casa degli sposi, dall’abbigliamento della sposa alla prima notte di nozze; dall’importanza del caratteristico ballo della contradanza.