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Nel pomeriggio di oggi, giovedì 23 maggio 2019, nel 27° anniversario della strage di Capaci, il movimento “Città Aperta” di Barcellona Pozzo di Gotto ha voluto commemorare tutte le vittime del crimine mafioso piantando un albero d’ulivo nel Parco Urbano “Maggiore La Rosa”. 

 

 

 

 

 

 

 

 

Per Francesca, Giovanni, Vito, Rocco e Antonio e per tutte le vittime innocenti di cosa nostra, si sono radunate nell’area verde della città del Longano tante persone che hanno voluto rendere onore a chi ha lottato per migliorare la nostra bella terra di Sicilia, anche a costo della propria vita.

Ha aperto l’incontro Gabriele Sidoti, portavoce di “Città Aperta” , il quale ha spiegato che la scelta del luogo nel quale viene piantato l’albero non è casuale, bensì voluta proprio per far conoscere ai ragazzi, che frequentano in gran numero questo luogo, la vicenda e soprattutto il sacrificio del giudice Giovanni Falcone, della moglie e degli uomini della scorta. “I giovani di oggi devono ricordare anche le difficoltà ed i tanti ostacoli che si trovò ad affrontare Falcone – ha affermato Sidoti – e anche dopo la sua morte dentro le istituzioni si è continuato a tramare, per non parlare della trattativa stato-mafia. Tutto ciò non deve più avvenire. La guerra è ancora in corso, si deve spezzare il circolo vizioso.” Il portavoce di” Città Aperta” ha così concluso il suo intervento: “Auguriamo ai ragazzi di mantenere fede alla responsabilità e all’impegno. Questo albero è simbolo di speranza e di pace, vogliamo una Sicilia e un’Italia senza criminalità organizzata.”

Il carmelitano Padre Gregorio Battiglia a chi lo esortava a benedire il luogo ha così risposto: “La benedizione è il fatto che oggi noi siamo qui, il gesto del mettere l’albero indica il nostro gridare a gran voce ‘non ci sto!’, l’ulivo ci richiama all’agonia perché prima di giungere all’olio che addolcisce si deve spremere l’oliva, e ciò indica l’agonia che non deve vedersi come qualcosa di negativo, del resto si parla di agonismo.”

Molto bello poi il fatto che quando ci sono temi così importanti le divisioni politiche non hanno motivo di esistere e facciamo riferimento alla presenza di ben due assessori della Giunta Materia, Antonio Raimondo ed Angelita Pino, che hanno voluto partecipare dando un segnale importante: la lotta alla criminalità organizzata non ha un colore politico. L’Assessore Angelita Pino, che ha ringraziato “Città Aperta” per il bellissimo gesto dal grande significato simbolico, ha ricordato quel giorno in cui dodicenne alunna della “D’Alcontres” apprese la terribile notizia insieme ai compagni radunati dall’allora Preside Prof. Francesco Speciale. Ha infine sottolineato come a Barcellona anche le scuole si siano impegnate sul tema della legalità ricordando il “Ferrari” con la presenza a Barcellona di Angelo Corbo, sopravvissuto della scorta a Falcone ed il giudice Andrea Pagano venuti in città nell’ambito del progetto “Liberi di Scegliere” riguardante i minori in situazioni difficili. “Dobbiamo continuare tutti insieme su questa strada” il suo messaggio di chiusura.

 

 

 

 

 

 

 

 

Quindi l’albero è stato materialmente piantato fra gli applausi e Gabriele Sidoti ha ricordato che anche a Palermo è stato piantato un albero d’ulivo nel luogo in cui morì Paolo Borsellino, quindi Barcellona Pozzo di Gotto dà la mano al capoluogo siciliano e testimonia la propria presenza in prima linea contro la mafia.