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Nel pieno dei preparativi per la doppia processione del Venerdì Santo nella città del Longano, si dibatte ormai da anni della possibilità di istituire nella nostra Città un Museo delle Varette.

A tale proposito, nella primavera del 2017, Barcellona Pozzo di Gotto ha avuto l’onore di ospitare una delegazione dell’Unesco che: ” personalmente – scrive in una nota Ilenia Torre, ex Assessore alla Cultura-  ho avuto il piacere non soltanto di conoscere, ma anche di accogliere a Palazzo Longano unitamente al Sindaco e al Direttore del Gal e di accompagnare in visita presso alcuni dei nostri siti culturali più belli.
Nell’occasione, si riaffrontò l’argomento della possibilità di istituire un Museo delle Varette, dalle quali i rappresentanti dell’Organizzazione delle Nazioni Unite rimasero particolarmente affascinati.
L’Amministrazione comunale individuò come sito il mercato ortofrutticolo di S. Andrea, un’idea certamente lodevole, ma che tuttavia richiede tempi di realizzazione molto lunghi e costi ai quali, in questo momento, il nostro Comune non è certamente in grado di far fronte.
Ed allora, per far sì che questa idea possa davvero concretizzarsi – e non restare unicamente “un argomento da Settimana Santa” – perché non immaginare soluzioni alternative, che potrebbero diventare realtà in tempi certamente di gran lunga più brevi e senza oneri per l’Ente o, eventualmente, con costi sostenibili?
Se per un verso si potrebbe pensare di inserire un Museo permanente nell’ambito della programmazione che riguarda la riqualificazione del Monastero dei Basiliani, per cui ci sono dei progetti in itinere, che potrebbero essere – ove possibile – rimodulati.
Ciò consentirebbe, in caso di valutazione positiva degli stessi da parte degli organi preposti, una realizzazione del Museo a costo zero per il Comune.
Per altro verso, come talune Associazioni culturali che operano sul territorio hanno recentemente proposto, si potrebbe immaginare l’idea di un Museo c.d. “diffuso”, che vedrebbe collocati in unico sito i gruppi statuari che oggi si trovano allocati in “posti di fortuna”, lasciando le altre Varette, attualmente collocate in numerose Chiese della Città, negli stessi luoghi in cui si trovano da sempre.
Tale ultima iniziativa potrebbe realizzarsi, ad esempio, mediante un accordo con la Curia che consenta di riaprire al pubblico la Chiesa delle Grazie (sita ad angolo tra la Via Regina Margherita e la Via Umberto I) ed il relativo oratorio, simboli peraltro, di aggregazione e di formazione di moltissimi giovani. Ciò consentirebbe, peraltro, di dar vita ad un percorso culturale innovativo, “itinerante”, in linea di continuità con quello avviato nei tre anni precedenti con riferimento all’arte contemporanea”.