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Buone nuove da Palermo in merito al Piano degli interventi di recupero per il centro storico di Barcellona divenuto efficace ed esecutivo a seguito del decreto Dirigenziale dell’Assessorato Regionale Territorio e Ambiente n. 16 del 21.03.2018 e successivamente pubblicato sulla Parte Prima della Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana n. 18 del 24.04.2018. 

Pertanto, a partire da queste date l’utenza cittadina ha facoltà di presentare progetti di intervento nelle zone A.1 e A.2 del Piano Regolatore Generale in quanto tali zone costituiscono i centri storici del territorio di Barcellona.

“Si ricorda che nel centro urbano vi il centro storico più consistente e mentre gli altri centri storici si riferiscono alle 12 frazioni abitate di Acquaficara, Calderà, Cannistrà, Centineo, Femminamorta, Gala, Migliardo, Oreto, Portosalvo, Sant’Antonio, Santa Venera e San Paolo.

È giusto ricordare – si legge nella nota dell’amministrazione comunale – che questo Piano degli interventi di recupero è stato approvato in variante generale del P.R.G. perché i suoi contenuti sono stati considerati come uno studio di maggior dettaglio secondo le prescrizioni della Circolare n. 3/2000 dell’Assessorato Regionale Territorio e Ambiente. Il Consiglio Comunale è oggi chiamato a discutere le controdeduzioni al parere espresso dalla Soprintendenza ma che non era mai stato notificato agli uffici comunali, i quali – in assenza del detto parere– avevano sollevato dubbi interpretativi su taluni punti del decreto. In particolare, era nata incertezza su quali interventi fosse obbligatorio il preventivo nulla osta della Soprintendenza. Il Piano di recupero esclude il ricorso al nulla osta di Soprintendenza per tutti gli interventi, tranne quelli ricadenti in edifici vincolati o di interesse storico-monumentale. Ed è questa la tesi che si sostiene nella proposta di delibera del Consiglio Comunale che è stata formulata in linea tecnica dallo stesso progettista.

Nessun allarmismo dunque sulla validità del Piano di recupero dei nostri centri storici: il piano è perfettamente valido, efficace ed esecutivo, lo si ripete, per chiunque presenti un progetto di intervento che ricade in queste zone. Il dubbio interpretativo manifestato dagli uffici non comporta alcuna interruzione delle pratiche se non quella dell’invio alla Soprintendenza, fermo restando le norme e le previsioni di questo importante strumento urbanistico.

Le controdeduzioni deliberate dal Consiglio Comunale saranno inviate alla Regione per essere a loro volta valutate, ma esse costituiscono un semplice chiarimento applicativo che non mette in discussione la validità del piano medesimo”.