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Interessantissimo incontro nel pomeriggio di domenica scorsa 16 giugno organizzato dalla “Corda Fratres” nella sede di Via Dante a Barcellona Pozzo di Gotto: la Dott.ssa Stefania Bonifacio ha intrattenuto il numeroso pubblico presente con le proprie ‘interviste impossibili’ riguardanti cinque “magnifici Siciliani” legati in qualche modo alla città del Longano.

La Bonifacio, giornalista pubblicista, laureata in Filosofia, da anni si dedica ai laboratori di Storia della Sicilia per le scuole ed attualmente lavora anche a Palazzo Biscari di Catania. Ha fondato e diretto il mensile di storia e cultura di Sicilia L’Elefantino. È autrice del libro “Indietro nel tempo intervistando i magnifici siciliani”, pubblicato da Kimerik, nel quale per l’appunto dialoga in modo immaginario con personaggi che hanno portato in alto il nome della nostra bella terra di Sicilia, interviste impossibili in quanto tutti i protagonisti hanno in comune il fatto di essere morti.

Nell’incontro alla Corda Fratres, dopo l’introduzione da parte del Presidente Arch. Marcello Crinò, una vulcanica e teatrale Stefania Bonifacio ha dialogato con cinque dei suoi “magnifici”, quelli legati in qualche maniera alla nostra città. Ciascuno di questi è stato “interpretato” da un ospite che ne ha letto le gesta vestendone anche i panni, proprio nel senso letterale del termine. Tutto ciò ha reso interessante ed originale la serata, molto gradita dal pubblico.

Si è partiti con l’indimenticabile Mons. Angelo Paino (1870-1967), Arcivescovo di Messina, colui che ricostrui la città dello Stretto dopo il disastroso terremoto del 1908, mentre a Barcellona Pozzo di Gotto fece nascere l’allora Duomo in seguito Basilica di San Sebastiano. Lo ha fatto rivivere, compreso di stola, il Dott. Massimo Sindoni. A seguire ecco il celebre Architetto Giambattista Vaccarini (1702-1768), che fu chiamato nel 1730 dall’Arcivescovo Galletti per far rinascere Catania dopo il terremoto. Dirigeva con l’abilità di un direttore d’orchestra, ha affermato la Bonifacio, ed a Barcellona è legato per essere stato al monastero di Gala ed aver probabilmente progettato il nuovo monastero. Lo ha fatto “rivivere” con il suo cappottino l’Arch. Luigi Lo Giudice.

Terzo personaggio il celeberrimo artista Antonello da Messina (1430-1479), interpretato dal critico d’arte Andrea Italiano in “mantellina” mentre non poteva mancare anche una donna, la nostra concittadina Giuseppina Bolognani (1826-1884), popolarmente nota come “Peppa a Cannunera” che partecipò da eroina ai moti risorgimentali catanesi. Ha parlato per lei la giornalista e scrittrice Francesca Romeo, indossando un “copricapo”. Chiusura in bellezza con Nino Pino Balotta (1909-1987), che fu scienziato, umanista, politico, un personaggio poliedrico fatto rivivere dall’attore e regista Salvatore Cilona.