Condividi:

Il dibattito politico nella città del Longano con l’arrivo di settembre si sposta sulla riapertura del teatro, dato in concessione ai privati per i prossimi appuntamenti in programma e sul progetto futuro in attesa del piano di riequilibrio. 

Sul tema l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Roberto Materia, cerca di rispondere all’opposizione consiliare che attacca su gestione e conti: “Il teatro Placido Mandanici a Barcellona Pozzo di Gotto è una realtà, ed è una di quelle realtà che funziona.
Fino al 2015 con la gestione che era stata affidata al teatro Vittorio Emanuele di Messina, molti barcellonesi sconoscevano il programma del teatro e pochi, anzi pochissimi, lo frequentavano. I numeri non mentono, – si legge dalla nota comunale – si registrava una presenza di spettatori che, nella media, non arrivava ad un centinaio di persone. Da due anni, con la scelta di una gestione in house, la nomina di un direttore artistico, la creazione di un ufficio apposito, la scena è completamente cambiata. Si è registrata la media di 800 spettatori a spettacolo, i sold out uno dopo l’altro hanno dimostrato che la scelta era, ed è, giusta.
L’opposizione però non smette di polemizzare, anche a costo di stravolgere questa bella realtà.
Leggiamo sui giornali che i consiglieri di opposizione, Campo e Saija, “sparlano” di un teatro che si affiderebbe a privati, di una stagione che non c’è, sbandierano parole come “mancata trasparenza”, “mancati avvisi pubblici”.
Mancherebbe addirittura, secondo il consigliere Saija, un “progetto culturale”. Quale sarebbe stato il “loro” progetto culturale? Continuare con una gestione di altri? Quello era progetto? La gestione in house è progetto. Far funzionare, come si è fatto, un teatro, essere al pari dei teatri delle città italiane e riuscire ad assistere a serate come quella con Sgarbi o con Massimo Ranieri o avere la prima serata del tour del concerto di Edoardo Bennato. Ed ancora, registrare l’ennesimo sold out per lo spettacolo programmato per il 6 novembre prossimo, “Le Rane” ed avere sul palco del nostro teatro, i famosi Ficarra e Picone.
Gli stessi consiglieri, che oggi polemizzano, “illo tempore” , quando erano amministratori della città, approvarono un regolamento per il funzionamento del teatro, ed in base all’art. 10 di questo regolamento è possibile concedere in uso temporaneamente la struttura del Teatro a titolo oneroso. Non sono previsti avvisi, non sono necessari bandi. Questo è l’iter che è stato seguito. A fronte di richieste per l’utilizzo della struttura, in questa fase di transizione e nell’attesa che l’approvazione consenta a questo Ente di utilizzare le somme stanziate in bilancio, nulla ostava a dare il Teatro in uso con concessioni, anzi ben vengano le richieste, visto che consentono non spese, ma incassi.
Si polemizza sul costo del personale e sui costi del teatro, si dimentica di sottolineare che la struttura necessita sempre e comunque di personale, sia che si tengano spettacoli, sia che non se ne tengano, ed è evidente che gli incassi derivanti dalle concessioni non aggravano l’ente di alcuna spesa piuttosto comportano incassi. Tutto quanto è chiaramente specificato negli atti approvati dalla Giunta, basta leggere, non ci sono spese a carico dell’Ente ma solo entrate.
Dove sarebbero le continue passività di bilancio? I conti non ne riportano. Si riportano solo successi di pubblico.
La gestione del teatro “Placido Mandanici” di questi anni, ha raggiunto lo scopo voluto, voluto soprattutto da una città che da tempo desiderava ritornare a vedere spettacoli, come accadeva, molti anni fa, prima che il terribile incendio distruggesse il primo Teatro Placido Mandanici, ha realizzato, sotto la direzione artistica di Sergio Maifredi, una propria produzione con lo spettacolo “Un canto mediterraneo” in cui talenti artistici della nostra città si sono esibiti al Teatro Antico di Catania ed al Teatro greco di Taormina. La gestione del teatro “Placido Mandanici” ha registrato consensi di pubblico, ha registrato consensi di critica artistica, ha registrato però anche tanta polemica inutile da parte di coloro che probabilmente non accettano i successi, non accettano i consensi.
La cultura, il teatro non è e non può essere terreno di scontro politico, – conclude la nota a firma del primo cittadino – a meno che non siano i consiglieri di opposizione a voler salire sul palco a tutti i costi, ad ogni iniziativa, a declamare un insuccesso che non c’è”.