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Sabato 4 maggio, nell’Auditorium “Maggiore La Rosa” di Barcellona Pozzo di Gotto, è stata presentata l’opera prima dell’artista Vittorio Basile. “Siamo fumo nel vento”, pubblicata dalla Casa Editrice Edizioni Smasher, l’ennesima dimostrazione della poliedricità dell’artista Vittorio Basile.

Di fronte ad una sala piena, fatta di un pubblico attento e partecipe, la presentazione ha avuto inizio subito con alcune letture interpretate da Alessia Basile, mentre Raffaella Campo ed Ina Mazza declamavano alcuni versi muovendosi dal fondo della sala fino al palco dove si trovava lo stesso Vittorio Basile, con delle rose rosse in mano, poi donate alle donne sul palco, con il sottofondo musicale del nipote Rino.

Subito dopo, i saluti istituzionali dell’Assessore Angelita Pino che ha sottolineato la qualità della serata, apprezzando l’impegno dell’artista, menzionando il suo percorso artistico, ringraziando tutti i partecipanti e complimentandosi più volte con la Casa editrice per le scelte compiute. L’Assessore alla Cultura ha ricordato il successo del Basile ad un Premio di Poesia dedicato a Mariano Pietrini e tenutosi a Caltagirone.

A seguire, l’editrice Giulia Carmen Fasolo ha permesso ai partecipanti di entrare nel vivo della presentazione raccontando in modo semplice ma efficace la funzione della poesia. È stato un discorso particolarmente interessante perché è riuscita, senza confondere o annoiare, ad arrivare al pubblico con interessi eterogenei. Ha così delineato, in una cornice generale, gli elementi distintivi della poetica di Vittorio Basile, soffermandosi sui significati che forse l’autore voleva dare nelle sue 65 poesie. Suggestivo ed emozionante anche il ricordo che la stessa editrice ha fatto di Mariano Pietrini e della sua capacità di parlare con le pietre del suo immortale Jalari. È stato fatto anche un riferimento alla prefazione di Mimmarosa Barresi, assente per motivi personali, il cui contributo è stato definito “un gioiello” all’interno del volume. La poesia dunque difende i valori umanistici e li diffonde. Possiede per definizione, ha spiegato l’editrice, quel “titolo di nobiltà” di cui parlava Montale. Nobiltà necessaria come possibilità di difesa in quel male di vivere – sempre per dirla con le parole di Montale – che spesso incontriamo. Dunque, per Giulia Carmen Fasolo anche la poesia di Vittorio Basile, ricca di legami con gli elementi naturali e tipici dell’animo umano, ci difende, ci rappresenta, ci permette di riconoscerci nei suoi versi, apre la porta all’interiorità di Vittorio Basile. Infine, racchiude una memoria storia, filosofica, ma anche di “passione amorosa” per citare Petrarca, o teologa per citare Dante Alighieri. La poesia è dunque, per l’editrice, un viatico. Il discorso è stato ampio e particolarmente interessante per i presenti, che ha mostrato la cura anche editoriale con la quale la Smasher pubblica i propri volumi. È stato sottolineato, infatti, che la pubblicazione è un percorso in cui la casa editrice guida gli autori e delinea insieme a loro le scelte migliori. È stato fatto anche riferimento – riprendendo il discorso di Angelita Pino – rispetto alle vendite dei titoli poetici che fanno capire quanto sia falso affermare che la poesia non si legge e non si vende. L’editrice ha sottolineato che certamente i titoli della narrativa hanno una maggiore visibilità e una più alta tiratura, ma che la poesia si difende ancora bene.

L’intervento tanto atteso di Vittorio Basile è stato accolto con particolare interesse. Ha precisato di non sentirsi un poeta, ma di esprimere i suoi sentimenti. Ha raccontato di trovarsi in un periodo di smarrimento, tanto che non crea da circa un anno. Il suo messaggio è stato molto chiaro e ha riguardato il fatto che i rapporti umani sembrano essersi smarriti nella cattiveria, nella fragilità umana, nella dissoluzione dei valori che ci sono stati lasciati da chi un tempo ci aveva lasciato tutto pur non avendo nulla. Vittorio ha ricordato anche i maestri d’arte e di teatro che ha incontrato lungo la sua vita che – come lo stesso autore ha detto – ha vissuto pienamente sempre, in modo intenso e senza riserve. Ha ringraziato i presenti per la stima e l’affetto che la loro presenza significava. Ha letto con emozione anche alcune sue poesie, per permettere agli astanti di entrare all’interno delle emozioni che voleva esprimere. Ha dimostrato, infine, si essere quello straordinario artista, umile ma grande, che tutti gli riconoscono.

Ci sono state poi altre letture sempre curate da Raffaella Campo, Ina Mazza e Alessia Basile, con l’ultimo brano musicale del giovanissimo musicista presente con il papà Pippo Basile che ha curato il service audio. È stata una serata emozionante. Ed è stato anche particolarmente significativo notare la presenza degli artisti di Barcellona Pozzo di Gotto, a testimoniare che una bella realtà culturale esiste a Barcellona e costruisce cultura quotidianamente, come se si trattasse di un’officina sempre aperta e attiva. Ne citiamo solo alcuni, senza voler fare torto a nessuno, per questione di spazio. Innanzitutto rilevante la presenza delle istituzioni e delle associazioni: l’UTE con Tanina Caliri, Ciano Santanocita e Mauro Ciabattini, la Biblioteca Comunale con Maria Rosa Naselli e Santina Salmeri, la Pro Loco “Manganaro” con Giuseppe Giunta, la FilicusArte con Caterina Barresi e Anna La Rosa, il Movimento per la Divulgazione Culturale con Giuseppe Messina, l’Ars Vivendi con Maria Torre e Nella Parisi, l’Associazione Nazionale Del Fante con Carmelo Eduardo Maimone, l’Accademia Musicale con Felice Mancuso… E poi artisti quali Maria Morganti Privitera, Isidoro Aiello, Santino Crisafulli, Nino Gentile, Giuseppe Milone, Nino Bucalo, Patrizia Donato. E potremmo continuare. All’ingresso il banchetto di libri curato da Giovanni Mazzeo della Libreria Gutenberg, che va giustamente menzionato in quanto questi piccoli stands sui quali vengono esposti i libri sono sostanzialmente la manifestazione del “lavoro duro e più vero” di una Casa Editrice degna di questo nome, (Edizioni Smasher lo è!), che fa dell’umiltà e dell’impegno quotidiano ragione di vita, senza cercare vetrine o sterili esibizionismi.

(Foto di S. Crisafulli e G. Giunta)