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Grande partecipazione con la partecipazione di circa 80 studenti stamattina, martedì 4 giugno, nell’Aula Magna del Liceo Classico a Barcellona Pozzo di Gotto, per il Seminario di Formazione e Disseminazione del progetto “White Rose”.

In apertura i doverosi saluti da parte della padrona di casa, la Dirigente Scolastico del “Medi” Prof.ssa Domenica Pipitò, che ha fatto i complimenti ai ragazzi dando poi il benvenuto agli ospiti di “Frida Onlus”. La docente referente del progetto Prof.ssa Maria Anversa Grasso ha introdotto la mattinata cedendo poi la parola all’operatrice all’ascolto del Centro Antiviolenza “Frida Onlus” della nostra città, Giulia Carmen Fasolo, che è una nota editrice di Barcellona Pozzo di Gotto ma che, al tempo stesso, si occupa da una vita con impegno quotidiano delle tematiche inerenti la violenza di genere e non solo.

La Fasolo ha interagito direttamente con gli studenti dialogando con loro, facendo visionare ad esempio delle slide sul tema degli stereotipi di genere e dello scardinamento di ruoli predefiniti. Ilarità in sala quando uno studente ha definito l’ex presidente della regione Rosario Crocetta uno stereotipo o quando alla caratteristica “intelligenza” la maggioranza degli studenti ha  associato la donna… Al di là di questo momento leggero tutto il confronto è stato molto serio e soprattutto importante per i ragazzi, nell’ottica del far comprendere loro come spesso si diano cose del tutto errate per scontate, e ciò potrebbe essere molto pericoloso.

Molto interessante l’intervento dell’Assessore alla Cultura e all’Istruzione Angelita Pino, la quale come solitamente ci ha abituati, non ha fatto un semplice saluto istituzionale bensì è scesa al nocciolo del seminario, parlando della tematica della violenza di genere e tracciandone un quadro storico oltre che portando anche la testimonianza da avvocato divorzista, che poi è la sua professione. L’Assessore ha affermato: “La rivoluzione deve partire dalle scuole, poiché stiamo vivendo un allarme sociale, anche se ci fa ben sperare una inversione di tendenza con il grande passo avanti fatto sul tema del femminicidio dalla Legge 119 del 2013. Anche l’ esistenza dei Centri Antiviolenza è fondamentale e voi ne avete uno a portata di mano qui a Barcellona Pozzo di Gotto, al quale nell’ultimo anno si sono rivolte ben 200 donne.”

Altri interventi quelli dell’assistente sociale Maria La Spada e della dottoressa in tecniche psicologiche Ionela Ivascu, rumena che ha ricordato come spesso si senta sui media o si legga su un giornale “il tizio di nazionalità…” riferito a persone che commettono reati, questo è un errore, chi infrange la legge, chi commette violenza è una persona che va punita e la nazionalità è qualcosa del tutto ininfluente. L’Avv. Daniela Rossi, altra operatrice del Centro Antiviolenza cittadino, ha raccontato un episodio drammatico avvenuto in India, dove una ragazza di ritorno dal cinema alle nove di sera è stata violentata e massacrata da cinque giovani e dall’autista su un autobus che doveva riportarla a casa. È stata fatta un’intervista ad uno degli assassini che candidamente pensava di non aver fatto nulla di male, “perché tutti lo fanno, è normale farlo, la ragazza è uscita la sera quindi non era seria…”. Una vicenda terribile che ci testimonia come ancor oggi vi siano zone e situazioni che nulla hanno a che vedere con un essere umano degno di questo nome.

Il seminario è poi proseguito con la Prof.ssa Anversa che ha presentato i risultati finali del progetto attraverso le testimonianze degli allievi ed i loro lavori, compreso un bellissimo video di una canzone cantata e scritta dall’alunno Sergio, del Liceo delle Scienze Sociali, che è stato fatto visionare in Aula Magna. È stato anche ricordato lo studente Enrico del Liceo Scientifico che ha realizzato il bellissimo logo che ha rappresentato questo seminario. A seguire altre testimonianze e valutazioni finali del progetto.