Condividi:

Nella giornata di ieri, si è conclusa con gran successo di pubblico e di stampa, a Villa Piccolo a Capo d’Orlando, la conferenza su i due strumenti innovativi quali i Biodistretti e i Contratti di rete ed infine presentato il “premio Evo Mediterraneo” che coinvolgerà, da subito, la filiera dell’olio mediterraneo.

“Siamo Consapevoli che la biodiversità costituisce uno dei fattori cardine dello sviluppo sostenibile, per la sua importanza non solo per la sostenibilità ambientale, ma anche per quella sociale ed economica” afferma il presidente della Federazione Agricoltori Siciliani, Francesco Calanna.

Negli ultimi anni le risposte istituzionali tengono sempre più conto di questo ampliamento della prospettiva integrando i principi della conservazione con quelli dello sviluppo sociale ed economico negli strumenti messi in atto per la gestione della biodiversità e per arrestarne la perdita.
Un ruolo di primo piano per affrontare la sfida dell’arresto della biodiversità è nelle mani dell’agricoltura, che interessa quasi tutto il territorio siciliano.

La biodiversità può essere intesa come l’intera variabilità delle forme di vita o varietà degli organismi (Wilson, 1988; 1992), e “include la diversità nell’ambito delle specie e tra le specie e la diversità degli ecosistemi” secondo livelli di complessità crescenti. Parte integrante e centrale della biodiversità è l’agrobiodiversità che comprende tutte le componenti della diversità biologica di rilevanza per l’agricoltura: la varietà degli animali, delle piante e dei microrganismi a livello genetico, di specie e di ecosistema, necessaria a sostenere le funzioni chiave degli agroecosistemi, la loro struttura e i processi.

Questa visione della biodiversità rispecchia l’approccio ecosistemico inteso come “strategia per la gestione integrata della terra, dell’acqua e delle risorse viventi, che promuove la conservazione e l’uso sostenibile in modo giusto e equo” (Unep, 2000), e in base al quale l’uomo è considerato parte integrante degli ecosistemi. Il coinvolgimento diretto e sostanziale dei portatori di interesse locali nella gestione della biodiversità è una delle caratteristiche principali di questo approccio che rappresenta più una filosofia di intervento che uno schema preciso da seguire. Esso implica che la gestione del territorio sia di tipo adattativo e rispetti il principio di precauzione tenendo, quindi, in considerazione le caratteristiche dinamiche e complesse degli ecosistemi, e le condizioni di incertezza legate ad una incompleta conoscenza degli effetti ambientali. L’adozione dell’approccio ecosistemico nell’attuazione delle politiche richiede, tuttavia, ancora un processo di assimilazione e sperimentazione da parte dei policy maker, rivelando un ritardo in ambito territoriale e l’esigenza di diffusione prima e di attuazione poi, di “far rete” per uno sviluppo della qualità, dell’offerta e quindi economico e turistico, che tiene conto dell’ambiente.

L’onorevole Calanna, al termine del suo intervento ha poi, salutato gli ospiti e gli illustri relatori presenti a ViIla Piccolo e dato il benvenuto a nuove collaborazioni, che arricchiranno il parterre dell’organico della Federazione Agricoltori Siciliani di cui egli stesso è il rappresentante. Tra questi È stato designato nella qualità di vicepresidente il dottore Piero Ridolfo, che ha omaggiato, insieme a Giusi Maniaci, Responsabile delle rete e direttore Biodistretto, i relatori con una cesta dei produttori già affiliati al Fas.