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L’associazione ambientalista denuncia alle autorità competenti la situazione di abbandono della Chiesa della Vergine Accomandata di Castroreale meglio conosciuta come Chiesa dell’Immacolata.

“A distanza di dieci anni riproponiamo all’attenzione degli organi in indirizzo la situazione. Nel 2008 la Chiesa è stata protagonista del secondo appuntamento siciliano di Salvalarte di Legambiente insieme al Villino Liberty di Barcellona Pozzo di Gotto, in quell’occasione una carovana su due ruote aveva percorso i circa dieci chilometri che separano Barcellona Pozzo di Gotto da Castroreale, accolta in entrambi i Comuni dal Primo Cittadino e dai ragazzi delle scuole .

“Scelti non a caso , la partenza è l’arrivo di questo percorso hanno puntato il dito sullo stato di degrado in cui versano due autentici gioielli “dimenticati” tralasciando il villino Liberty che grazie all’impegno delle Istituzioni da qualche anno è stato riqualificato e restituito alla città non è toccata la stessa sorte alla Chiesa dell’Immacolata di Castroreale.
Detta Chiesa è inserita nel capitolo siciliano della guida “Gioielli ritrovati” . Danneggiata dal terremoto del 1978 e puntellata, da allora questa Chiesa è tutt’ora inaccessibile . Inutile evidenziare l’urgenza di una messa in sicurezza anche per il fatto che il crollo di una parte del tetto sta minando in modo irreparabile le basi, il conseguente restauro conservativo di questo prezioso bene artistico-architettonico e il recupero se ancora possibile di ciò che ancora nel 2008 era possibile e cioè il legno dipinto, che con molta probabilità ormai è troppo tardi.
La Chiesa oggi versa in condizioni di totale abbandono, in un Comune che mira a breve di diventare Borgo dei Borghi, questo non è possibile .
Legambiente del Longano intende portare pertanto alla pubblica attenzione questo manufatto presente a Castroreale , in cui l’incuria da parte degli enti preposti sta portando alla sua definitiva cancellazione se non si interviene tempestivamente , si fa appello affinché si metta urgentemente in sicurezza l’edificio, e si cerchino finanziamenti per un’adeguata fase di restauro che finalmente possa restituire il bene alla collettività. Il ripristino di questi elementi d’identità è un processo fondamentale oltre che di grande responsabilità per la vita futura del luogo, anche in termini di sviluppi relazionali, sociali, materiali ed economici.
E’ da anni che ci battiamo per la salvaguardia del nostro immenso patrimonio monumentale, ma tagli e scarsa attenzione da parte delle istituzioni lo mettono continuamente a repentaglio, con grave danno non solo per la nostra storia che, a volte, viene cancellata, ma anche per l’economia. Un bene monumentale chiuso significa, infatti, meno attrazione turistica, quindi minori entrate. Il nostro obiettivo è quello di evitare il disfacimento del nostro patrimonio artistico.
Ricordiamo infine che i beni culturali, di cui è ricchissimo il nostro territorio, rappresentano un patrimonio collettivo, un bene comune di valore inestimabile, rappresentano le nostre radici e la nostra identità ed è compito di ognuno di noi preservarli e permettere che anche i nostri posteri possano goderne”.