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Una delegazione del direttivo CFU – ” Comitato Fibromialgici Uniti – Italia” è stata ricevuta il 6 dicembre al Ministero della Salute per fare il punto della situazione sul riconoscimento della fibromialgia.

“All’incontro del 20 Settembre scorso al Ministero della Salute era stato garantito il superamento della fase “scientifica” in quanto tutta la documentazione sulla letteratura scientifica nazionale ed internazionale comprensiva di Cut-Off e Consensus Conference (richiesti dall’Istituto Superiore di Sanità nelle interrogazioni parlamentari che si sono susseguite in questi ultimi anni) era stata ritenuta valida e ulteriormente confermata da studi universitari. Il punto al 20 settembre era quindi puramente politico: la copertura economica.
L’Istituto Superiore di Sanità, a distanza di un anno e mezzo dalla nostra presentazione dei documenti ha deciso di non ritenere sufficiente tutta la letteratura internazionale e nazionale presentata ed ha richiesto una implementazione degli studi Italiani che sono quindi stati affidati alla Società Italiana di reumatologia e a 15 Centri di riferimento che dovranno seguire un altro migliaio di pazienti e monitorarli nel tempo”.
“Cosa faremo? – spiega Serafina Cracchiolo, Vicepresidente esecutivo CFU – Continuiamo con la nostra raccolta firme, siamo ad un passo dalle 50.000 necessarie per la presentazione di una legge popolare e se ciò non bastasse scriveremo al Presidente della Repubblica Italiana affinché venga garantito il diritto alla salute a tutti gli individui come sancito dall’ art.32 della Costituzione Italiana: esso è valore universale che lo stato deve assicurare e ciò sottende necessariamente all’istituzione di un servizio sanitario nazionale esteso a tutti i cittadini”.

La Vicepresidente Cracchiolo ha già lanciato un appello alla ministra Giulia Grillo ( riporta al link) ed è presente al “Gruppo di lavoro per lo studio delle problematiche relative a “Fibromialgia (FM), Encefalomielite Mialgica Benigna (ME/CFS) e Sensibilità Chimica Multipla (MCS)” istituito dall’Assessorato alla Salute in Regione Sicilia che si è avviato il 29 novembre. Prossimo incontro del gruppo di lavoro il 9 gennaio.

Dopo la delusione e l’amarezza del ritardato riconoscimento nazionale, il CFU- Italia non demorde e lancia un ulteriore appello per la raccolta firme a sostegno dei DDL

“Seppur la percentuale di leggi di iniziativa popolare approvate in via definitiva possa sembrare molto bassa (1,15%), la stessa è comunque molto più alta della percentuale delle proposte di legge presentate dai parlamentari (0,66%)- continua Serafina Cracchiolo- nel 2014 su oltre 4.000 proposte di legge presentate da membri del Parlamento Italiano, solo 26 leggi furono approvate.
Dal 1979 ad oggi, sono state presentate 262 proposte di legge di iniziativa popolare. Di queste, solo 3 sono diventate leggi, peraltro solo perché in corso d’opera sono state “abbinate” a proposte sullo stesso tema presentate in Parlamento. Senza la contestuale presenza delle proposte “gemelle” di origine parlamentare, anche queste 3 avrebbero probabilmente fatto la stessa fine di tutte le altre: cestinate!

Le 32.000 firme già consegnate e siglate dalla sottoscritta il 3 agosto 2017 al Ministero della Salute alla presenza del dott.Urbani, On. Paola Boldrini, On. Walter Rizzetto e altri funzionari ministeriali, come da nota successiva nella Risoluzione presentata alla Camera dall’On. Boldrini, sono state a supporto sia del dossier scientifico comprensivo di cut off presentato dal cfu , che di Pdl e DDL di iniziativa parlamentare.

Noi non molliamo e continueremo la petizione popolare a sostegno dei DDL presentati nella XVIII Legislatura da tutte le forze politiche, per una buona politica trasversale nell’interesse delle persone affette da fibromialgia.”

 

Foto

3 Agosto  2017 –  Consegna delle 32.000 firme alla presenza

di pubblici ufficiali dello Stato Italiano e i cui plichi firmati

sono stati acquisiti dal Ministero della Salute