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Evento epocale a Sanremo: contro tutti i pronostici vince il 69° Festival della Canzone Italiana Mahmood con la canzone “Soldi”. 

Battuto sul filo di lana il favoritissimo della vigilia Ultimo con “I tuoi particolari” mentre completano il podio i ragazzi de Il Volo con “Musica che resta”. Sonori fischi da parte del pubblico dell’Ariston per un successo che apre parecchi interrogativi. Spiace dirlo ma in questa edizione del festival qualcosa non quadra e lo si era già notato in occasione dei duetti, quando vinse a sorpresa Motta insieme a Nada.

Oltre al pubblico presente in teatro si è scatenata la rete ed i social con tutta una serie di illazioni, esplicite accuse, proteste nei confronti della Direzione Artistica. Claudio Baglioni, dopo le polemiche pre festival con il Ministro Salvini sul problema dei migranti, aveva parlato sin dalla prima serata del voler creare un clima di “armonia”. Questo finale clamoroso ci dice tutt’altro perché da molti il successo di Mahmood è stato letto come una provocazione a sfondo politico, che certamente avrà le sue conseguenze nei prossimi giorni. Spiace dover parlare di cose che nulla hanno a che spartire con la musica ma chi fa cronaca deve raccontare fatti e la parola che risuona in queste ore  nel Paese e sui media e social è una sola: “Vergogna!” Attenzione però a non strumentalizzare la questione: avremmo avuto tutti la medesima reazione se a vincere fosse stato Alessandro e non Mahmood? In verità ha vinto proprio Alessandro, un ragazzo italiano di origini per metà egiziane. Per cui occorre non cadere nel tranello di chi vuol pilotare tutta la situazione, evidentemente presentandolo come Mahmood e facendolo addirittura vincere si voleva lanciare un messaggio da parte della Direzione Artistica e degli organizzatori (quale il ruolo della Rai in tutto questo?) senza prestare minima importanza alla canzone che invece dovrebbe avere un ruolo centrale.

 

 

 

 

 

 

 

 

Scendendo nei particolari musicali era spiazzato e attonito pure lo stesso vincitore, che diciamolo a chiare lettere, non meritava il primo posto e non perché si chiamasse Mahmood bensì perché vi erano oggettivamente parecchie canzoni nettamente superiori nel testo, nella musica, nell’interpretazione. Ciò non toglie che il giovane artista, figlio di madre sarda e padre egiziano, Alessandro Mahmoud, com’è noto all’anagrafe, abbia divertito con la sua “Soldi” , una canzone ritmata scritta insieme a Dardust e Charlie Charles, che rimane in testa e che non parla assolutamente di immigrati ma di un difficile rapporto con un padre violento. Nato a Milano nel 1992, Mahmood è emerso nel 2012 grazie a X Factor, nel 2016 ha partecipato a Sanremo nella sezione Nuove Proposte classificandosi quarto. Oltre che cantante è anche autore. Ha firmato Nero Bali di Elodie, Hola (I Say) di Marco Mengoni e Tom Walker e Luna, brano in cui duetta con Fabri Fibra.

Questo finale caldo ha messo in secondo piano il resto della serata apertasi con Claudio Baglioni in total white “gelataio” a cantare “E adesso la pubblicità”. Queste le sue parole: “È stato un viaggio molto appassionante, grazie a tutto il gruppo che mi ha accompagnato. Abbiamo fatto tutto il possibile perché il festival facesse vincere la musica e le speranze di giovani e meno giovani”. Tra gli altri momenti, fra una esibizione e l’altra dei Big, un pezzo di avanspettacolo di Macario portato al successo dal Trio Lescano ed eseguito dai presentatori, Lo Stato Sociale e Renato Pozzetto che cantano “E la vita la vita…”  ed i due ospiti della serata, Eros Ramazzotti che ha cantato il nuovo brano “Vita c’è n’è”, “Adesso tu” con Baglioni e “Per le strade una canzone” con Luis Fonsi; Elisa che ha regalato la nuova “Anche fragile” duettando poi con Baglioni in “Vedrai vedrai” di Luigi Tenco. Finalmente Virginia Raffaele si è ritagliata uno spazio per le sue imitazioni ed è stato un successo.

Eccovi la classifica dei Big dal quarto al 24esimo posto: Loredana Bertè, Simone Cristicchi, Daniele Silvestri, Irama, Arisa, Achille Lauro, Enrico Nigiotti, Boomdabash, Ghemon, Ex-Otago, Motta, Francesco Renga, Paola Turci, The Zen Circus, Federica Carta e Shade, Nek, Negrita, Patty Pravo con Briga, Anna Tatangelo, Einar, Nino D’Angelo e Livio Cori. Ciò che fa specie è come sia possibile vedere sul gradino più alto del podio la canzoncina di Mahmood e decimo Nigiotti, sedicesima Paola Turci, ventesimi i Negrita.

Ci consoliamo per la bella notizia che quelle che effettivamente sono state le due canzoni più belle del Sanremo 2019 abbiano fatto incetta di premi: Daniele Silvestri e la sua “Argento Vivo” ottiene l’ambito “Premio della Critica Mia Martini”, il  “Premio della Sala Stampa Lucio Dalla” ed il “Premio Sergio Bardotti al miglior testo. Il “Premio Sergio Endrigo” alla migliore interpretazione lo vince Simone Cristicchi che si assicura anche il “Premio Giancarlo Bigazzi” per la miglior composizione musicale. Infine il “Premio TIMmusic” per la canzone più votata in rete va ad Ultimo.