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Cittadini esasperati per i continui disagi dovuti alla mancata fornitura del servizio idrico. Sempre più spesso, ormai, si verifica l’interruzione dell’erogazione dell’acqua che in qualche frazione del comune persiste per parecchi giorni consecutivi.
Adesso, che la situazione sembrava doversi risolvere con la presa in carico da parte dell’Amam (Azienda Meridionale Acque Messina) della gestione dell’acquedotto idrico, questi disagi sembrano invece essere più frequenti. Ciò è dovuto al fatto che la rete idrica è ormai ridotta peggio di un colabrodo e l’Amam non sembra più volersi far carico della gestione del servizio idrico se non, al momento, concedendo in comodato d’uso al comune due pompe per far fronte a questa emergenza. Emergenza che è diventata una routine con cui devono fare i conti i cittadini di Furnari che continuano a subire disagi e gravi danni in termini economici fino ad arrivare al punto di scoraggiare persino i parenti a trascorrere le vacanze estive nel proprio paese. Ancora peggio la situazione per i proprietari dei bar e di altri esercizi commerciali che addirittura si chiedono, con dei “post” pubblici su un profilo cittadino, quando potranno essere in grado di aprire la propria attività o se dovranno rimanere ancora chiusi con ulteriori perdite economiche. Il sindaco Maurizio Crimi dichiara di aver attenzionato più volte il problema alla Regione “A febbraio ho chiesto ed effettuato un incontro all’Assessorato Regionale con tutti i comuni gestiti dall’ex Ente Acquedotto Sicilia per cercare di trovare una soluzione al problema – dichiara il sindaco -. Successivamente, ho fatto una conferenza stampa per sollecitare un intervento normativo da parte della regione, ma non ho avuto nessun riscontro. Ciò che secondo me potrebbe risolvere il problema – conclude Crimi – è un emendamento normativo che consente ai comuni la cui rete idrica era gestita dall’ex Eas, e che non hanno fatto ricorso al Tar, di poter applicare una tariffa provvisoria per il servizio reso, così da avere degli introiti che permettano di effettuare i dovuti investimenti, senza dover ricorrere ad altre aziende disposte ad occuparsi della gestione”.
Il presidente dell’AMAM, dottor Puccio Salvo, dichiara che l’azienda che rappresenta non ha fatto alcun passo indietro sulla gestione del servizio idrico: “I sopralluoghi alla rete idrica non sono stati fatti solo a Furnari ma anche in altri comuni gestiti dall’ex Eas – dichiara Puccio -. Si tratta di una specifica procedura di verifica delle reti nell’ambito del procedimento di affidamento complessivo del servizio, che l’Ati (Assemplea Territoriale Idrica) non ha ancora formalizzato. Quest’ultimo aspetto è importante perché ne determina la strategia di investimento di un’azienda. Se fossimo consapevoli di dover gestire tutta la provincia, con un piano d’ambito che determina la tariffa, allora avremmo contezza degli investimenti da poter effettuare. Gestire, invece, dei singoli comuni come Furnari, che non ha nemmeno l’elenco dei contratti da inviarci perché li gestiva l’ex Eas, è molto complicato. Da qui la decisione del socio unico dell’Amam, ovvero il sindaco del comune di Messina, Cateno de Luca, di rimandare tutto a quando la situazione sarà più chiara, anche per non rischiare di gravare ulteriormente la realtà economica dell’azienda”. Tra complicazioni burocratiche e difficoltà economiche, l’acqua nelle case continua a mancare e i cittadini di Furnari sono veramente esasperati e si rifiutano di avere spiegazioni e giustificazioni al posto di provvedimenti risolutivi.
Pamela Arena