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Legambiente del Longono prosegue l’attività di controllo  ambientale sull’intero comprensorio e denuncia la presenza di uno scarico fognario  in  Via Della Campana  all’altezza dell’ex depuratore di Tonnarella Furnari  per la probabile rottura delle pompe di sollevamento  della rete fognaria con la conseguenza che le sostanze inquinanti vanno ad immettersi direttamente nella strada,  nonché da attenta analisi le stesse  stanno confluendo a mare tramite il canalone che arriva direttamente in zona avamporto adiacente a Portorosa.

Il  danno sembra  sia da imputare come sopra accennato al guasto  delle  pompe di sollevamento che non funzionando fanno   si che i reflui tal quali non giungano al depuratore,  la situazione si protrae da  giorni gettando le basi per un problema ambientale non indifferente, in quanto il guasto  non permette  di far defluire i reflui in modo corretto.  I liquami di origine organica continuano a sversarsi nella  suddetta strada  producendo  un forte odore nauseabondo  che ammorba l’aria tutt’intorno con un inquinamento inevitabile e il lezzo  è ben sopra la soglia della tollerabilità umana. Il fenomeno crea notevoli disagi e problemi di natura igienico-sanitaria. Sulle criticità in questione Legambiente del Longano sollecita le autorità preposte, il sindaco di Furnari, l’Asp, l’assessore all’ambiente e la Capitaneria di Porto, affinchè si attivano ognuno per le proprie competenze con i necessari interventi atti alla risoluzione del problema.

“È necessario che vengano attivati da subito gli interventi necessari per rimettere in sesto il sistema di raccolta e trattamento delle acque di scarico – dichiara Carmelo Ceraolo, presidente dell’associazione ambientalista – al fine di evitare che la condizione ambientale sopra descritta possa ulteriormente degenerare con conseguente pregiudizio per la salute pubblica. Sempre di più le vicende di inquinamento ci parlano di un sistema fognario che non regge  e ha bisogno di grandi investimenti. Se le rotture di un sistema della conduttura fognaria che come in questo caso, possono anche essere eventi accidentali, non è accettabile che a pagarne le conseguenze siano sempre i cittadini e l’ambiente”.