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I  consiglieri Libero Gioveni (Consiglio Comunale) e Alessandro Cacciotto (terza Circoscrizione), con riferimento all’importante opera pubblica del torrente Bisconte-Catarratti, con una interrogazione sollecitano l’amministrazione e chi di competenza ad utilizzare la somma di 9 milioni di euro, derivanti dal 37% del ribasso d’asta della gara d’appalto.

“Dall’ultima audizione del RUP del progetto di riqualificazione ambientale e realizzazione opere viarie del torrente Bisconte – Catarratti ing. Armando Mellini nella seduta della Commissione lavori pubblici del 19 marzo u.s., è emerso, fra gli altri importanti aspetti tecnici ed amministrativi, anche il ricavo di una importante somma di circa 9 milioni di euro frutto del 37% di ribasso d’asta della gara aggiudicata provvisoriamente ad un Consorzio di Maletto (CT).

Gli odierni interroganti, in passato in più occasioni, oltre a sollecitare l’avvio dell’importante opera tanto attesa dai residenti e che certamente migliorerà le condizioni viarie e di sicurezza nei due villaggi, si sono occupati anche delle restanti aree sbaraccate di Bisconte inserite nell’ambito “C” del Risanamento suddivise dalla via Caltanissetta, che per altro sono state anche oggetto di attenzione negli anni da parte della Procura della Repubblica in quanto, pur essendo state recintate dall’IACP (ormai ex stazione appaltante dei 112 alloggi e del parco urbano di quartiere previsti in tali aree) sono divenute meta di ignoti che hanno sempre discaricato di tutto, ivi compresa una notevole quantità del pericolosissimo amianto, tanto da farle diventare una vera e propria “bomba ecologica”!”

I consiglieri chiedono, perciò, di ricorrere a questo “tesoretto ” per la riqualificazione di queste aree, in vista anche del futuro allestimento del cantiere per il torrente e anche per consentire meglio il proseguimento dell’iter progettuale dei 112 alloggi con annesso parco.

“E’ di tutta evidenza agli scriventi che tali somme apparentemente non potrebbero essere utilizzate in aree inserite in ambiti su cui si dovrebbero impiegare invece esclusivamente risorse della L.R. 10/90, ma è di tutt’altra evidenza il fatto anche che le normative vigenti concedono ampi poteri al “soggetto attuatore” del Commissario di Governo contro il dissesto idrogeologico per l’utilizzo delle risorse, per cui non vorremmo escludere una ipotesi che possa andare nella direzione di impiegare almeno una buona parte dei 9 milioni (visto che almeno un 20% potrà servire per eventuali imprevisti nei lavori) sulle aree limitrofe al torrente.”

Questi i punti chiesti all’amministrazione e a chi di competenza:

1. se e come intendano pianificare la riqualificazione e rigenerazione urbana delle attuali aree sbaraccate di Bisconte, in riferimento anche ai suddetti progetti avviati in passato;
2. se intendano investire ufficialmente il “soggetto attuatore” attraverso un quesito o una richiesta ufficiale per un utilizzo diverso delle somme ricavate dal ribasso d’asta applicato dall’impresa aggiudicataria dell’appalto;
3. se, in caso di praticabilità della proposta di utilizzo differente delle somme, come e dove intendano utilizzarle in caso di scelta diversa (ipotesi certamente non condivisa dai sottoscritti) dal territorio di Bisconte.

Gioveni e Cacciotto concludono sollecitando al più presto una risposta adeguata ai quesiti sollevati, soprattutto in considerazione della difficile situazione ambientale che la popolazione di Bisconte, ormai da decenni, è costretta a subire.

Livia Di Vona