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Riceviamo e pubblichiamo la lettera in merito alle segnalazioni sulla Chiesa di Nostra Signora del Santo Rosario in Milazzo, a firma di Guglielmo Maneri, presidente della sezione di Milazzo di Italia Nostra:

 “Al sig. Parroco e alla Comunità della Chiesa di Nostra Signora del Santo Rosario

                                                                                       Al sig. Sindaco del Comune di Milazzo

                                                                                       Alla Soprintendenza ai Beni Culturali e Ambientali di Messina

Milazzo, 29 gennaio 2019

Ho ricevuto nei giorni scorsi due segnalazioni che qui mi permetto di riportare:

  1. è stata avanzata l’ipotesi di realizzare un varco che colleghi l’edificio religioso con la sacrestia attraverso la prima campata della navata destra ovverossia attraverso l’altare di San Vincenzo Ferreri o attraverso la seconda campata;
  2. è stato realizzato, all’interno del Chiostro rettangolare del Convento dei Domenicani, all’intersezione dei lati est e nord, un magazzino tramite la collocazione di pareti lignee prefabbricate.

Nella qualità di presidente della sezione di Milazzo di Italia Nostra, Associazione nazionale per la tutela del Patrimonio Storico Artistico e Naturale, chiedo:

  • al sig. Parroco e alla Comunità del SS. Rosario, qualora rispondesse al vero la segnalazione riportata al punto 1 e augurandomi che così non sia, di voler recedere da tale ipotesi in quanto l’intervento costituirebbe irreparabile danno e violenza all’edificio religioso risultando peraltro superfluo in quanto già nella terza campata è presente un varco d’accesso per il recinto conventuale e per la sacrestia;
  • al Comune di Milazzo, in quanto proprietario dei locali del Chiostro del Convento dei Domenicani, di voler provvedere alla rimozione del magazzino inopinatamente realizzato all’interno del Chiostro stesso, ripristinandone così l’integrità architettonica e artistica;
  • alla Soprintendenza ai Beni Culturali e Ambientali di Messina di voler vigilare al fine di evitare, ripeto se le segnalazioni pervenutemi rispondessero al vero, che improvvidi interventi possano manomettere la bellezza e la valenza architettonica e artistica dell’insigne monumento”.