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Le complesse problematiche inerenti la stabilizzazione dei lavoratori precari dell’Ente sono state al centro di un intenso dibattito che ha impegnato i lavori d’aula per diverse ore con apporto di alcuni consiglieri comunali, di sindacalisti, del sindaco Giovanni Formica e della segretaria Riva.

Dato per scontato il prezioso lavoro svolto dai precari all’interno del Comune, da più parti è stato posto in evidenza come la loro mancata stabilizzazione non farebbe altro che determinare la paralisi dei servizi comunali.
Da qui la ravvisata necessità di individuare strategie –come ha detto Francesco Alesci- per avviare il necessario iter per la loro stabilizzazione, come del resto è ormai un loro diritto consolidato. Lo stesso ha ritenuto che sia utile rappresentare le varie criticità dell’Ente in sede di un incontro ministeriale, al solo fine di risolvere il problema.
Importanti anche i contributi offerti da Alessandro Oliva, Santi Saraò, Gaetano Nanì e Antonio Foti i quali hanno ribadito la necessità di tracciare un percorso, come consiglio comunale, amministrazione ed organizzazioni sindacali, per uscire dal precariato. Per Giuseppe Midili la chiarezza può soltanto venire da un incontro a Roma, in sede ministeriale, perché la politica –ha detto- deve assumersi le proprie responsabilità e prendere una decisione chiara ed inequivocabile che porti a soluzione il problema della città di Milazzo.
Della complessità della situazione ha parlato anche il sindaco Formica, sostenendo però che l’amministrazione ha le idee chiare e che l’attività non si è mai fermata, pur ritenendo che il tema propone soluzioni politiche. Ancora Formica ha riferito di novità che vanno in direzione della positiva soluzione del problema, ed è importante, tenuto conto che ci sono esigenze per la stabilizzazione dei precari per il corretto funzionamento dell’Ente, soluzione alla quale va incontro una recente normativa, se non sarà impugnata, che consente ciò. Infine Formica ha ribadito la necessità di poter disporre dei bilanci, questione che è stata posta anche in altri interventi.
I rappresentanti sindacali che sono intervenuti nel dibattito hanno ravvisata comunque la necessità di pervenire a confronti con l’amministrazione per cercare soluzioni al problema, anche alla luce del nuovo quadro normativo che si è venuto a delineare.
In chiusura Franco Otera –rappresentante della Rsu-, partendo dal presupposto che senza l’apporto dei precari il Comune sarà destinato inevitabilmente a chiudere, ha dimostrato che nel Comune ci sono margini importanti per procedere alle assunzioni nel 2020. Partendo infatti dalla dotazione di personale ( 218 dipendenti) ha riferito che ad oggi il personale a tempo indeterminato in servizio è di 146, numero destinato a scendere con ben 30 pensionamenti nel giro di poco più di un anno. Il Comune dunque – ha concluso Otera – nel maggio 2020 avrà a disposizione, salvo ulteriori aggiunte ben 102 posti per stabilizzare i contrattisti e assumere anche dall’esterno (almeno 30 posti) tramite concorso pubblico dando così serenità ai lavoratori ma anche opportunità ai giovani e al tempo stesso restituendo piena funzionalità all’intero apparato burocratico.