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Oggi, sabato 24 agosto 2019, Montalbano Elicona  onora e festeggia la propria Patrona: si celebra infatti la festività della Madonna della Provvidenza (risale al 1675) ed in quello che è uno fra i Borghi più Belli d’Italia, giungono da ogni parte della Sicilia visitatori e turisti, mentre i montalbanesi che durante l’anno vivono lontano dal proprio paese oggi saranno a casa. 

Alle ore 11,00 nel Duomo vi sarà il Solenne Pontificale presieduto dal Segretario della Segnatura Apostolica Varicana Mons. Giuseppe Sciacca. Intorno alle ore 12,00 un importante momento: la bellissima statua della Madonna della Provvidenza verrà scesa dalla propria cappella posta sopra l’Altare con un particolare meccanismo che renderà il rito molto caratteristico. Si narra che durante questo procedimento venissero portate in Chiesa le donne possedute dal demonio che andava via nel momento in cui la Madonna veniva posta sulla Vara. La Solenne  Processione prenderà il via dopo la Santa Messa delle 18.00, in un grandissimo  tripudio di folla, parecchi fedeli a piedi nudi seguiranno il cammino della bellissima statua della Madonna, portata a spalla per i vari quartieri del paese tra l’implorazione “Chiamammura che n’aiura. Viva, Viva la gran Signura Maria!”.

Vi diamo alcune informazioni storiche sulla festa scritte dall’indimenticabile giornalista montalbanese Benito Gagliardo. 

“La fede religiosa della gente di Montalbano Elicona non ha conosciuto flessione nel tempo. Una ricca religiosità e un duro lavoro sono stati sempre alla base dell’esistenza di queste persone. L’evento centrale di questa spiritualità religiosa è il 24 di Agosto di ogni anno, ricorrenza della festosa celebrazione in onore di Maria Santissima della Divina Provvidenza.

La venerazione verso la Santissima fa parte della vita stessa dei residenti. Non vi è casa senza un’effigie della Madonna, non vi è emigrante che non faccia ritorno in paese per non mancare all’appuntamento con la processione della Provvidenza.

Questo legame religioso, che unisce il popolo a Maria Santissima, trova radici lontane nel tempo. Secondo le notizie storiche che ci ha fornito Mons. Benedetto Rotella, arciprete di Montalbano, il Santuario della Vergine Santissima è stato collocato, sin da tempo immemorabile, nel quartiere Silva del paese. Nel 1456, grazie a Vincenzo Romano, barone di Montalbano, al santuario venne affiancato un convento affidato ai padri Domenicani. Nel 1610 il Santuario fu ampliato, data l’accresciuta devozione verso la Vergine Santissima.

Dal 1663 al 1669 per i montalbanesi furono anni di miseria: una terribile siccità minacciò i raccolti e fece guardare all’avvenire con angoscia. Il paese fu colpito da una grave carestia. Nella comune trepidazione, dicono gli storici, la preghiera e la speranza di tutti furono rivolti al materno patrocinio di Maria Santissima della Provvidenza, che ben presto fu prodiga dei suoi benefici verso i figli devoti.

Agli anni di miseria e di fame, infatti, seguirono anni di vera abbondanza di raccolti. Vedendosi, la cittadinanza montalbanese, dopo il 1670 favorita dalla provvida mano per ubertose raccolte d’ogni sorte di derrate e del grano in specie, interpretò le abbondanti produzioni agricole con un particolare segno di fiducia nella potente intercessione della Madonna, preparando nel popolo una nuova primavera di spiritualità, una nuova fase di devozione a Maria e di vita spirituale.

Ebbe così inizio la speciale devozione dei montalbanesi alla Madonna invocata con il glorioso titolo di “Madre della Divina Provvidenza” che veniva acclamata Patrona Principale della cittadina. In suo onore veniva proclamata la festività del 24 agosto a partire dal 1675. Non mai, affermano gli studiosi della storia locale, il paese era stato tanto in festa quanto come appunto in quel lontano anno in cui Sua eccellenza Mons. Simone Caraffa, all’epoca Arcivescovo di Messina, proclamava Maria Madre della Divina Provvidenza, Speciale Protettrice della città.

La Vergine Santa mostrò la sua speciale protezione in occasione del colera che colpì il paese nel 1880 e durante i terremoti del 1893 e del 1908. In quelle dolorose circostanze il popolo di Montalbano restò immune da conseguenze funeste e disastrose. La Madonna della Provvidenza troneggia, oggi, sull’altare maggiore in una nicchia dorata. La sacra immagine, in scultura lignea policroma, tiene in braccio il Bambino, di pari bellezza, che sorregge sulla sinistra un globo e con la destra benedice. L’opera è attribuita allo scultore Alessandro Pantano di Montalbano.

Nel 1905, grazie al contributo dei fedeli, la chiesa fu abbellita e rimessa a nuovo. Nel 1927, a iniziativa del Rettore, fu chiesta al Capitolo Vaticano l’autorizzazione per la solenne incoronazione del simulacro della Vergine e di Gesù Bambino, che fu effettuata in modo solenne da Sua eccellenza Mons. Angelo Paino, Archimandrita di Messina. In tale occasione, per devozione dello scultore prof. Cardillo, residente in America, e di altri paesani, fu offerto e inaugurato un artistico pergamo di marmo.

Nel 1953, nella ricorrenza dei solenni festeggiamenti per il XXV anniversario dell’incoronazione, tutti i residenti in America hanno voluto esternare la loro devozione alla Vergine Santissima della Provvidenza regalando alla chiesa un magnifico organo elettrico.

Nel 1957, l’arcivescovo di Messina, Mons. Fasola, elevò a Santuario diocesano la Chiesa Madre della Provvidenza. A seguito del furto delle Sacre Corone, avvenuto nella notte tra il 24 e il 25 agosto del 1982 sono state rifatte due splendide corone in sostituzione.

Il Santo Padre Giovanni Paolo II, con Breve Apostolico, ha voluto incoronare “Nomine et auctoritate Summi Pontificius” il Simulacro della Madonna, dando mandato al Mons. Ignazio Cannavò, allora arcivescovo di Messina, di procedere al sacro atto liturgico, il che ha avuto luogo con una bellissima cerimonia il 23 agosto 1983 con grande concorso di popolo e la presenza di alcuni Vescovi della Sicilia.

Ogni anno, per il 24 di agosto, molti forestieri vengono a visitare la Madonna per sciogliere i loro voti e pregare. I festeggiamenti in onore della Provvidenza acquistano il senso della spettacolarità sia all’uscita dalla chiesa che al rientro del simulacro in una fusione tra sacro e profano”.