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Si svolgerà domenica 26 febbraio 2017 a partire dalle ore 15,00 la finalissima della XXIX edizione del Torneo del Maiorchino. Organizza il Circolo Sportivo OLIMPIA.

Quest’anno le tre squadre finaliste sono: Novarlux (Da Campo Ferrara Giuseppe, Da Campo Santo, Sofia Alessandro), U Mueu (Affannato Mario,  Affannato Ugo, Catalfamo Salvatore) e Barcellona (Fiumara Guerino, Fiumara Patrizio, Raineri Antonino). Ricordiamo che Novarlux vinse nel 2014 e nel 2015, unica squadra nella storia del torneo a trionfare per due anni consecutivi.

Precedentemente, alle ore 13,00 nella Piazza Michele Bertolami, avrà luogo la tradizionale Sagra del Maiorchino: turisti, visitatori, cittadini novaresi potranno gustare il formaggio doc novarese spolverato su una succulenta maccheronata con sugo. Non mancheranno i prodotti dolciari della tradizione novarese. A seguire la finalissima già citata ed intorno alle ore 17,oo la premiazione.

Ricordiamo sabato 25 febbraio sempre alle ore 15,oo vi sono state le semifinali. Martedì 28 la finale femminile e le prove di lancio del maiorchino che chiunque potrà fare.

Ma parliamo di questa antica tradizione: “Livadivi i loccu”, “i ghemmi”, “moglia a lazzada”, “catafuccau”, “sarvau”. Sin dal 1600, nel periodo carnascialesco, risuonano per le vie del meraviglioso borgo di Novara di Sicilia questi termini, esclamati dai giocatori in gara o anche dagli spettatori, durante una antichissima e prestigiosa manifestazione denominata “A Maiurchea”. Siamo in un angolo della provincia di Messina, a cavallo fra i Monti Peloritani ed i Nebrodi, all’ombra di quella maestosa cima chiamata Rocca Salvatesta, da molti conosciuta come il “Cervino di Sicilia”. Qui si parla il gallo-italico, non un semplice dialetto, bensì una vera e propria “lingua”.

A Novara, nelle settimane immediatamente precedenti il carnevale, si svolge un torneo a squadre avente come protagonista assoluto il formaggio Maiorchino, che verrà fatto rotolare lungo un percorso che parte dalla Piazza Michele Bertolami (“a cantuea da chiazza”) e scende fino alla parte più bassa del paese, giungendo alla via Bellini ed al piano di Don Michele (“u chieu du Micheri”).

Il maiorchino è un formaggio a pasta dura prodotto con latte ovino a volte misto a caprino, ed è diventato l’orgoglio di tutta Novara. Viene infatti prodotto dagli antichi “casari” ed è molto richiesto in tutte le parti del mondo. Tornando al gioco, le regole sono ben precise: tre i componenti per ogni squadra che ha il nome di un quartiere del borgo. Solo il capitano potrà conferire con i giudici. Interessanti le fasi in cui ci si prepara al tiro, attorcigliando una corda (“a lazzada”) alla forma di formaggio e poi il tiro, senza rincorsa (“a pedi fermu”).

Il traguardo viene chiamato “sarva” e vince chi lo raggiunge col minor numero di tiri. A volte, visto il percorso in discesa, il maiorchino potrebbe rompersi ed allora si riprenderà a tirare dal punto in cui è rimasta la parte più grossa del formaggio sostituendolo con una forma di egual peso della precedente. Il turista che per la prima volta assiste a questo gioco rimane stupefatto nel vedere il formaggio che inizia a rotolare, a sbattere contro i muri, a scendere correndo furiosamente giù per le scale che portano a Vallò Faanga, e poi i tanti “catafucchi” nei quali il maiorchino va a ficcarsi, sparsi qua e là nei pressi del Teatro “Casalaina”, che danno ancor più fascino alla contesa. Alla fine qualcuno vincerà, e poi tutti in piazza a godersi la premiazione.