Condividi:

È stato un Consiglio comunale molto interessante quello svoltosi lo scorso lunedì 28 maggio 2018 presso l’Aula consiliare di Palazzo Salvo-Risicato a Novara di Sicilia.

Soprattutto per il punto 8 all’ordine del giorno, che prevedeva le comunicazioni del Sindaco ed il conseguente dibattito aperto al pubblico sulla questione San Giorgio. Di cosa si parla? Poco più di un mese addietro è giunto in comune un progetto (senza capo né coda, si scoprirà subito) volto ad effettuare interventi di riparazione del tetto della antica Chiesa di San Giorgio, oggi Auditorium. La notizia è che una persona fisica di Terme Vigliatore, E. M., aveva ottenuto il comodato d’uso gratuito della stessa Chiesa e del conventino che si trova dietro la Chiesa di San Francesco. Comodato concesso con un contratto da parte del Rappresentante Legale della Chiesa, il Vicario Foraneo P. Salvatore Catalfamo. E su questo è intervenuto il Dott. Girolamo Bertolami, primo cittadino di Novara, il quale ha innanzitutto sottolineato la “stranezza” dell’operazione sotto il profilo politico, infatti avrebbe avuto un senso concedere un comodato d’uso ad un’Associazione Onlus ma non certo ad un privato cittadino, figlia di un diacono del paese termense.

A seguire il Sindaco ha comunicato alla cittadinanza ed ai consiglieri presenti di avere più volte provato a contattare l’Arcivescovo Sua Ecc. za Mons. Giovanni Accolla, non ricevendo alcuna risposta. Infine ha detto di credere alla buonafede dei rappresentanti locali della Chiesa novarese, del Consiglio Affari Economici e del Consiglio Pastorale, a quanto pare anche loro all’oscuro del fatto che il comodatario fosse una persona fisica. Ha chiuso con il messaggio più importante: “Non verrà permesso a nessuno di spaccare la nostra comunità, noi saremo uniti e vogliamo rispetto da chi viene da fuori. Intraprenderemo tutte le azioni necessarie a soddisfare questo obiettivo ed a salvaguardare un patrimonio che è di Novara e dei novaresi”.

Un altro interessante intervento è stato quello “tecnico” di Pippo Di Natale, il quale è sceso nei meccanismi del comodato dimostrando che l’operazione è praticamente senza alcun senso: in sostanza la comodataria a San Giorgio o nel conventino potrebbe solo celebrare messa, in quanto entrambi i locali hanno quella determinata destinazione d’uso e mutarla implicherebbe il pagamento di costi notevoli. Tra l’altro mancherebbe anche l’autorizzazione dell’Arcivescovo, contemplata da una norma scritta dall’ex Arcivescovo Mons. Calogero La Piana.

Quindi ha preso la parola il consigliere di minoranza Angela Pantano, che per prima ha attenzionato la vicenda con una lettera aperta scritta al Parroco di Novara e per conoscenza al Rappresentante Legale della Parrocchia, al Consiglio Affari Economici, all’Arcivescovo, al Sindaco, al Presidente del Consiglio comunale. Padre Emeka ha risposto prontamente con un’altra lettera, dichiarando la propria buonafede e quella del Consiglio Affari Economici. Angela Pantano ha tenuto a sottolineare si tratta di un comodato capestro che ha la durata di ben 9 anni (2027) e che non può essere sciolto fino al 2024, citando poi la richiesta fatta dai parrocchiani di Novara al Rappresentante Legale di avere tutti gli atti amministrativi che hanno portato al comodato ed alla quale non è stata ancora data alcuna risposta. La Pantano ha dichiarato: “Mi dispiace che si sia dovuto arrivare a questo, ma difendere l’infinito patrimonio culturale di Novara é dovere di ogni cittadino novarese e di tutte le istituzioni locali. Speriamo che questa brutta storia ci insegni a rispettare le nostre comunità, e non a considerarle mete di saccheggio. Tutti noi, come territorio. Possiamo crescere solo se collaboriamo, ma la collaborazione deve essere chiara e leale fin dall’inizio. Purtroppo qui è mancata la chiarezza”.

Altri interventi quelli di Cristina Forlì, di Gemma Puglisi Abbadessa, di Salvatore Bartolotta, responsabile regionale dei Borghi più belli d’Italia e del vicesindaco Salvatore Buemi, tutti ad evidenziare l’importanza della salvaguardia delle bellezze di Novara.

Ha chiuso il Dott. Girolamo Sofia, Presidente del Consiglio comunale, il quale ha tirato le somme del lungo dibattito al quale erano presenti parecchi cittadini novaresi e qualche rappresentante della stampa. Sofia ha puntualizzato come si sia trattato di un dibattito volto alla descrizione dei fatti a fare chiarezza nei confronti della cittadinanza e con l’unico obiettivo di difendere il patrimonio culturale novarese, senza fare processo ad alcuno, in un momento storico in cui l’impeachment è tornato di moda. L’augurio è che prevalga il buonsenso e possa sciogliersi al più presto un comodato che è inutile e dannoso, inutile per la comodataria, dannoso per la comunità di Novara di Sicilia.