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Arriva un altra bocciatura per la giunta Materia, dopo l’esito sul Piano Tari, il copione non è cambiato sull’approvazione della struttura tariffaria e della carta dei servizi del servizio idrico integrato.

Una maggioranza che vacilla, con soli 9 voti favorevoli quelli dei consiglieri: Alosi, Abbate, Bucolo, Ilacqua, La Rosa, Miano, Nania, Scolaro e Pirri; 11 astenuti, praticamente tutta l’opposizione, con i consiglieri Bongiovanni, Campo, Cutugno, Gitto, Maio, Mamì, Molino, Novelli, Paolo Pino, Puliafito, Saija, assenti al momento del voto oltre il sindaco Materia, gran parte dei consiglieri del gruppo misto.

Alla luce di questa votazione tutto rimane invariato, con i costi del servizio idrico a carico dei cittadini che fino ad oggi sono stati pari al 60 per cento dei costi a sostegno dell’ente comunale, dopo la scelta di percorrere la strada del  Piano di riequilibrio del bilancio, la spesa del comparto idrico doveva essere ripianata con la tassazione a carico dei cittadini con aumenti vicini al 90 per cento in confronto a quanto pagato negli anni precedenti.

Mentre nel primo pomeriggio sulla questione degli aumenti delle tariffe dei servizi a domanda, il sindaco Roberto Materia, dopo le polemiche di cittadini e diverse associazioni, specie sui social, sorte subito dopo la pubblicazione ufficiale della ridefinizione delle tariffe, aveva cercato di spiegare la ragione dei rincari. “Nei giorni scorsi sono stati diversi i titoli ed altrettante le discussioni circa le (presunte) responsabilità della Giunta Materia per le osservazioni della Corte dei Conti sulla gestione finanziaria del Comune.

Altrettanti, oggi, e di pari clamore, sono i titoli e le discussioni circa le deliberazioni tariffarie adottate o proposte dalla Giunta Materia – si legge nella nota comunale – proprio per rimuovere quelle criticità che hanno generato le osservazioni della Corte.
Per fare chiarezza, allora, e mantenere la massima sintesi:
• le osservazioni che la Corte muove ai conti del Comune sono pressoché le stesse da quasi un decennio (prima di Materia), la qual cosa sta a significare – evidentemente – che le criticità da cui esse muovono non le ha create la Giunta Materia, ma erano preesistenti,
• le deliberazioni tariffarie di questi ultimi giorni sono state adottate per rispondere, in un quadro più ampio, alle osservazioni della Corte,
• l’Amministrazione aveva sin qui tentato di trovare percorsi utili a superare le difficoltà finanziarie del Comune senza gravare sui cittadini (ad esempio, senza aumentare le tariffe, ma cercando di incrementare la riscossione delle bollette dell’acquedotto!)
• le tariffe dei servizi a domanda sono state aumentate in misura comunque modesta ed entro il limite del 36% dei costi sostenuti – soprattutto quelle riferite ai servizi a maggiori rilievo sociale (mensa e trasporti scolastici, asili nido) – e talvolta confermate ai livelli precedenti, ovvero semplicemente correlate a maggiori servizi (è il caso degli asili nido per gli ampliamenti orari),
• l’aumento delle tariffe dell’acquedotto è imposto dalla legge e avrebbe dovuto essere deliberato già diversi anni fa.
Sulla questione dei Piano TARI si è già espresso il Consiglio Comunale, con decisione di cui prendo atto e che rispetto, fermo restando che il servizio che sarà reso alla Città dovrà comunque essere pagato e che sono facilmente prevedibili serie difficoltà di gestione, anche in termini finanziari.
Per rispondere, poi, alle dichiarazioni della CGIL, condivido le considerazioni fatte sugli effetti che gli aumenti tariffari producono sulle famiglie, soprattutto quelle a maggior disagio sociale (d’altra parte proprio per questo l’Amministrazione aveva cercato sin qui di mantenerle ferme!), non posso tuttavia apprezzare le altre critiche che apoditticamente vengono mosse per gli aumenti deliberati.
Condivido anche le considerazioni circa la necessità di assicurare equità nell’erogazione dei servizi e nel prelievo tributario – l’ho affermato, mi permetto sommessamente di rammentarlo, io per primo, senza proclami e in tempi non sospetti, allorquando fu deliberato il “distacco” delle utenze idriche morose – ed è per questo che sono in corso le attività di accertamento dei tributi che, oltre al già menzionato distacco delle utenze idriche morose, sono finalizzate ad ampliare le basi imponibili, ad ottimizzare i flussi di cassa e, anche, ad assicurare equità nel prelievo!
Sono aperto ad ogni confronto con le parti sociali, prima tra tutte quella sindacale, per accoglierne i suggerimenti, per elaborare piani d’intervento il più possibile ponderati, per affrontare insieme un percorso di estrema difficoltà, risanare l’Ente e tutelare i cittadini, ma certamente non posso prescindere dalla situazione esistente, dai ritardi passati e dalle necessità attuali; se lo facessi non renderei un buon servizio ai cittadini, né lo farebbe chi intendesse agire diversamente!
Sono pronto ad ogni confronto e resto disponibile ad accogliere ogni contributo che sia concretamente attuabile, ma respingo con fermezza ogni demagogica iniziativa finalizzata unicamente ad alimentare sterili tentativi destinati esclusivamente a deviare l’attenzione dei cittadini dalle problematiche reali!”