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Nella giornata del 20 febbraio scorso, nell’ambito di una operazione complessa di vigilanza pesca, prioritariamente finalizzata al contrasto della pesca del novellame di sarda con l’utilizzo di attrezzi non consentiti, sono stati impiegati uomini e mezzi della Capitaneria di porto Guardia Costiera di Milazzo congiuntamente a due battelli di nave “Diciotti”, unità maggiore della Guardia Costiera, presso le località Oliveri, Falcone e Marinello.

Durante l’operazione che ha visto impegnati 10 uomini ed il battello pneumatico GC A64 della Capitaneria di Porto – Guardia Costiera di Milazzo, sono stati sequestrati 9 spezzoni di reti da posta del tipo “tremaglio”, 8 reti trainate del tipo “sciabica” armate con sacco avente ampiezza della maglia molto inferiore a quella consentita – il cosiddetto velo – di una lunga lunghezza complessivamente superiore ai 3000 metri, illecitamente detenuti da pescatori non professionali, su natanti da di porto. Durante le operazioni si è anche reso necessario il supporto dei carabinieri della stazione di Falcone che hanno provveduto all’arresto di un diportista per resistenza a pubblico ufficiale durante il sequestro di alcuni spezzoni di rete. La sciabica con il velo è un attrezzo da pesca vietato dalla normativa comunitaria e nazionale sia per la pesca professionale che per la pesca dilettantistica in quanto, per caratteristiche tecniche di costruzione e di impiego è rivolto alle catture di specie ittiche di piccolissima taglia, in particolare il novellame di sarda.

Per tali motivi l’utilizzo di questi attrezzi illegali ha un impatto particolarmente negativo sull’ecosistema marino. Nel corso delle attività inoltre sono stati sequestrati circa 10 chilogrammi di prodotto ittico privo di idonea documentazione atta a certificarne la provenienza che, a seguito dell’ispezione del personale del servizio veterinario che lo ha ritenuto non idoneo al consumo umano, è stato avviato alla distruzione.