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Riceviamo e pubblichiamo la lettera di Giovanni Macrì: “Nella giornata di lunedì 17 settembre alle ore 16, in un’aula del Palazzo di Giustizia di Messina, in un’atmosfera vibrante di pathos, ricca di tenerezza che ha fatto rigare i volti di lacrime di noi presenti, ma soprattutto di ammirazione verso papà Lucio e mamma Valentina, due genitori “coraggio” del piccolo Giovannino, un angelo in terra che è volato in cielo dopo appena cinque giorni di vita, si è svolta la premiazione della I^ Edizione Premio Letterario Internazionale “Giovannino vive 2018”.

Lucio e Valentina, sono due genitori che hanno voluto reagire al dramma, alla disperazione dei loro cuori e della loro mente dilaniata dall’indescrivibile dolore per la morte del loro piccolo Giovannino, dolore che neanche il tempo potrà lenire, indicendo questo concorso letterario, voluto fermamente per tenere viva la memoria del loro cucciolo e che terranno sempre così vivo il suo nome con un proseguo di questo concorso negli anni a venire.
Non a caso il concorso ha la denominazione “Giovannino vive”, e non a caso la premiazione è stata programmata per il 17 settembre 2018, giorno in cui il piccolo avrebbe compiuto un anno.
I due genitori, vanno oltre il semplice concorso, cosa ancora più importante e significativa, “stoica”, oserei dire, è la loro voglia di dare un sostegno morale a tutte quelle coppie che possono trovarsi nella loro stessa condizione, a vivere la loro stessa tragedia, proprio con la creazione dell’“ASSOCIAZIONE GIOVANNINO VIVE”, un’associazione voluta per cercare di dar loro un supporto, un aiuto psicologico, per cercare di far elaborare nel miglior modo possibile il loro “lutto”.
Toccante e commovente, in maniera profonda, è stata la lettera letta da mamma Valentina e indirizzata in cielo dove ormai da un anno è l’angioletto Giovannino. Così come la visione di alcuni scatti fotografici che immortalavano la loro sprizzante gioia di essere finalmente in tre, delle scarpette o del corredino che avevano preparato, delle varie ecografie, della gioia di sapere che sarebbe da lì a poco nato un maschietto e che poi purtroppo non avrebbe mai potuto condividere con loro la gioia di crescere sano e… “lasciare le sue piccole orme stampate nel bagnasciuga accanto a quelle dei suoi genitori”.
È stata data lettura dei due giuramenti, quello degli ordini degli avvocati e quello di Ippocrate dell’ordine dei medici, questo per ricordare la grandezza di queste figure professionali e della loro missione.
Toccante e ancor più commovente è stato, dopo un rinfresco per ringraziare tutti i partecipanti al concorso, il rilascio di decine di palloncini colorati, bianchi e azzurri, liberati in cielo per andare a raggiungere Giovannino e magari farlo giocare con uno di questi.
La mia partecipazione a tale Concorso, con il mio scritto “La crisalide: il coraggio di essere se stessi!”, che ha conseguito la terza posizione in classifica, è stata gratificata da un arricchimento interiore indescrivibile. Una lezione di vita che gioverebbe a tante persone, che del cinismo e dell’indifferenza fanno il loro credo quotidiano.
Mi è doveroso alzarmi in piedi e rivolgere un sentito plauso a questi due Genitori!”
Giovanni Macrì