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In uno scenario di crisi ambientale e igenico-sanitaria per i comuni che ogni giorno si scontrano insieme alle ditte incaricate nella gestione della raccolta differenziata e smaltimento dei rifiuti lasciati per strada e sui marciapiedi, bilancio in chiaro scuro per numeri e conseguenze.

Barcellona Pozzo di Gotto, che ha pur tra difficoltà e disagi giornalieri, ha raggiunto nel primo mese il 21 per cento di raccolta differenziata, ma in compagnia di Messina, Lipari e persino Taormina e Giardini Naxos, esclusa solo Milazzo, è tra i Comuni che la Regione ha obbligato con una circolare firmata dal dirigente del dipartimento Acque e Rifiuti, Salvo Cocina ad attivare un nuovo contratto per trasportare i rifiuti prodotti dai propri cittadini all’estero.

Un provvedimento che dunque costringe le varie municipalità che non hanno raggiunto nel mese di maggio almeno il 30 per cento di differenziata. Nella provincia di Messina complessivamente i Comuni interessati alla circolare della Regione sono 39, in tutta la Sicilia ben 140. Entro il 31 di questo mese dovranno presentare alla Regione il contratto sottoscritto con una delle quattro aziende che hanno risposto alla manifestazione d’interesse.

Dal 1 ottobre 2018 i Comuni siciliani potranno conferire in discarica soltanto il 70 per cento dei rifiuti prodotti nello stesso mese nell’anno precedente. Se nel frattempo avranno portato la differenziata almeno al 30 per cento, allora non cambierà nulla. La mancata trasmissione del contratto, infatti, comporterà il commissariamento dei Comuni.

“Come si prevedeva la Regione fa sul serio – afferma l’assessore all’Ambiente, Damiano Maisano – e la non inclusione di Milazzo tra i Comuni da sanzionare è motivo di soddisfazione perché premia anni di duro lavoro. A giugno abbiamo superato il 33 per cento, a maggio addirittura il 35 e ora spe-ro che anche a luglio manterremo quella media. Un risultato che premia gli sforzi di tutti noi. I pro-blemi sono all’ordine del giorno, le criticità pure, ma le statistiche sulla raccolta differenziata sono dalla parte del Comune – prosegue Maisano – e se penso che tre anni addietro al momento del no-stro insediamento eravamo appena al 3 per cento, dico che si è fatto un lavoro incredibile. Anche perché in tre anni si sono alternate ben sei ditte. Certo, si può fare ancora di più perché notiamo re-sistenze di alcuni cittadini e in questa direzione continueremo a batterci”.