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Situazione grave e assai preoccupante quanto visto nella giornata di oggi da una delle torce della RFI, con un abbondante fuoriuscita di fumo nero nell’ambiente a danno della salute di territorio e cittadini. Sul caso si mobilitano come da anni questa parte con battaglie e varie comunicazioni e segnalazioni agli organi competenti, le associazioni e i comitati ambientali della Valle del Mela, a cui si uniscono gli interventi dei deputati regionali Pino Galluzzo e Tommaso Calderone. 

«Ho sentito la presidente della commissione parlamentare ambiente, on. Giusy Savarino, e abbiamo concordato insieme di convocare la commissione stessa per avere spiegazioni precise sull’accaduto e sentire tutte le parti in causa. Adotteremo tutti i provvedimenti in nostro potere affinché si garantisca la salvaguardia dell’ambiente e del territorio. In qualità di deputato regionale assicuro il massimo impegno da parte del nostro governo per mettere fine allo scempio che si sta consumando nella Valle del Mela e a Milazzo». Il parlamentare di “Diventerà Bellissima” Pino Galluzzo interviene a seguito dell’allarme scatenato dalla fiamma di decine di metri e dalla colonna di fumo scuro che si sono alzate da uno dei camini della Ram. «Tutto questo non è accettabile – conclude, – sia dal punto di vista ambientale che sanitario».

Dalle 11 di stamane una colonna di  fumo denso e nero, che non è difficile presumere altamente tossica, si è alzata della Raffineria oscurando il cielo della valle del Mela e rendendo l’aria irrespirabile.

Già nel mese di Agosto si era verificato un episodio simile, ma di entità molto inferiore, per un blocco di un impianto a causa di un fulmine. Stavolta però di fulmini non se ne sono visti. Riteniamo imprenscindibile un’ispezione urgente dello stabilimento da parte del Ministero dell’Ambiente.

 Tra l’altro quello odierno è solo l’ultimo episodio di una situazione emergenziale ambientale e sanitaria ormai insostenibile. Alcuni mesi fa il DASOE ha reso noto lo stato di allarme sanitario in cui si trova  la valle del Mela  a causa di un significativo incremento delle malformazioni congenite, che si aggiunge alle numerose criticità sanitarie già note in precedenza. A questo si aggiungano i fetori industriali che la popolazione è costretta a subire sempre più di frequente, nonchè gli elevati livelli di inquinamento da idrocarburi non metanici (la media annuale inaudita registrata nel 2017 dalla centralina di C.da Gabbia non ha eguali in nessun’altra parte della Sicilia), ozono e SOx. Per non parlare della perdita di idrocarburi da parte di un serbatoio della RAM avvenuta nel mese di Marzo.

Per tali motivi chiediamo al Sindaco di Milazzo e al Sindaco di San Filippo del Mela di disporre, con estrema urgenza, una richiesta di riesame dell’Autorizzazione (A.I.A.) della Raffineria di Milazzo, al fine di inserirvi le opportune prescrizioni a tutela della salute pubblica che sono state illegittimamente “accantonate” nel mese di Marzo.

E’ infatti necessario un nuovo riesame dell’autorizzazione che: 1) introduca finalmente dei limiti alle emissioni odorigene; 2) riduca i limiti di emissione delle sostanze inquinanti pericolose per la salute; 3) metta in sicurezza i serbatoi della Raffineria attraverso rapide operazioni di impermeabilizzazione.

Alla Regione chiediamo invece di attivarsi affinche’ il Piano Paesaggistico dell’Ambito 9 non rimanga lettera morta. Il Piano prevede che gli impianti della Raffineria e della Centrale debbano essere gradualmente e progressivamente (senza creare problemi occupazionali) eliminati per far posto ad una riconversione produttiva dell’area compatibile con il paesaggio e le vocazioni del territorio.

E’ pertanto necessario svegliare l’IRSAP affinchè adegui al più presto il Piano regolatore dell’area industriale secondo le disposizioni del Piano Paesaggistico dell’Ambito 9, cosa che peraltro costituisce un obbligo di legge”.

Infine l’onorevole regionale di Forza Italia, Tommaso Calderone, che ha seguito l’evolversi della situazione, dal suo profilo Facebook ha fatto sapere di aver informato i carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico e la Procura della Repubblica di Barcellona con apposite telefonate ed anche l’Assessore regionale competente che lunedì farà il punto sull’accaduto.

“Nei prossimi giorni chiederò le opportune delucidazioni e adottero’ ogni iniziativa istituzionale che riterro’ utile e necessaria a tutela del territorio. Di più non saprei che fare. Ho fatto interrogazioni parlamentari ho stimolato tutte le Istituzioni locali e regionali a costituirsi parte civile. Ho sollevato , anche mediaticamente, con costanza il problema. Qualcuno si lamenta dicendo che ho solo fatto chiacchiere.  Cosa altro potrei fare?
Forse questo qualcuno ( in crisi per le legnate elettorali che ho dato al suo mentore) farebbe bene a contare fino a dieci prima di parlare. La scoperta dell’ acqua calda dicono ci sia un guasto. Sto cercando di mettermi in contatto con l’Assessorato Regionale competente. Non andrò sui luoghi. Cosa devo andarci a fare. Settimana prossima chiederò che i miei atti parlamentari al riguardo vengano trattati con procedura d’urgenza. Aggiungo che non mi siederò a nessun tavolo tecnico con i vertici della Ram e non mi interessano i protocolli.
Si devono rispettare le leggi e si devono fare controlli stringenti. Altro che protocolli.
L’Assessore Regionale onorevole Cordaro è ” sul pezzo”. Si è relazionato, da stamattina, con tutti gli organi competenti ed ha lavorato tutta la giornata per avere tutte le notizie del caso. Lunedì verrà fatto il punto della situazione”.

“Ho sentito la presidente della commissione parlamentare ambiente, on. Giusy Savarino, e abbiamo concordato insieme di convocare la commissione stessa per avere spiegazioni precise sull’accaduto e sentire tutte le parti in causa. Adotteremo tutti i provvedimenti in nostro potere affinché si garantisca la salvaguardia dell’ambiente e del territorio. In qualità di deputato regionale assicuro il massimo impegno da parte del nostro governo per mettere fine allo scempio che si sta consumando nella Valle del Mela e a Milazzo”. Il parlamentare di “Diventerà Bellissima” Pino Galluzzo interviene a seguito dell’allarme scatenato dalla fiamma di decine di metri e dalla colonna di fumo scuro che si sono alzate da uno dei camini della Ram. “Tutto questo non è accettabile – conclude, – sia dal punto di vista ambientale che sanitario”.