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E’ stata presentata oggi una proposta normativa di riforma per i lavoratori con contratto a termine nella pubblica amministrazione siciliana. Il ddl è a firma dell’On. Antonio Catalfamo, capogruppo all’Ars per Fratelli d’Italia, che si era già interessato della questione prima con una interrogazione parlamentare e poi sottoponendo alla deputazione nazionale un emendamento per superare alcune contraddizioni normative.

In queste ore, durante l’approvazione della variazione di bilancio, l’On. Catalfamo ha proposto un emendamento per estendere la portata delle proroghe anche ai dipendenti delle ex province e garantire così un altro anno di lavoro ai precari.

“Non possiamo tuttavia dormire sonni tranquilli affidandoci all’ennesima proroga che non solo non risolve il problema del precariato storico ma paventa in sè l’incostituzionalità dell’emendamento, in quanto mancano nel nostro ordinamento alcune norme recepite dal nazionale – ha dichiarato il deputato regionale – La nostra proposta di riforma scritta in questi mesi di confronto con i sindacati, che ringrazio per il lavoro costruttivo, mira in maniera organica a risolvere la questione facendo ordine nel caos normativo creatosi in quasi trent’anni di legislazione tampone.”

Il disegno di legge inserisce delle disposizioni con la quale si integra la disciplina nazionale vigente in materia di stabilizzazione, si interviene poi in materia di finanziamento dei contratti di lavoro a termine e/o dei rapporti di lavoro flessibili della Regione Siciliana, prevedendo un fondo di finanziamento annuale ed ordinario, in sostituzione del fondo straordinario di finanziamento previsto dalla legislazione regionale vigente, il quale ha causato solo confusione.

Si istituisce il ruolo unico regionale ad esaurimento, dove confluiscono i dipendenti precari degli Enti Locali ed Istituzionali, delle pubbliche amministrazioni e della stessa Regione Siciliana, in possesso dei requisiti di cui all’articolo 20, del Decreto Legislativo 25 maggio 2017 n. 75, fermo restando la categoria, la posizione economica ed il profilo professionale posseduti alla data del 31 dicembre 2013. Gli stessi continuano a prestare servizio presso gli Enti in posizione di fuori ruolo e comunque nell’esercizio di funzioni pubbliche relativi ai fabbisogni effettivi degli Enti che negli anni ne hanno usufruito di fatto, ai sensi di disposizioni di legge.

“Una riforma che si muove a invarianza di costi per la Regione. La presenteremo nel dettaglio all’interno della conferenza stampa di domenica – ha dichiarato Antonio Catalfamo – in cui mostrerò alla stampa e ai cittadini le nostre proposte per il territorio, oltre questa per il precariato.”