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Alla luce di quanto enunciato Legambiente il 9 Ottobre 2018, in merito alla proposizione da parte della ditta A2A di un impianto per la digestione anaerobica dei rifiuti da realizzare all’interno della centrale di San Filippo del Mela, “si ritiene opportuno puntualizzare che il vigente Piano Paesaggistico dell’Ambito 9 vieta tassativamente la realizzazione di impianti per il trattamento di rifiuti nella fascia costiera dei 300 metri, in cui ricadeva l’inceneritore bocciato dal Consiglio dei Ministri.
Per quanto riguarda la eventuale proposizione di tali impianti a ridosso di detta fascia costiera, è tutta da verificare la compatibilità con il vigente Piano Paesaggistico, viste le disposizioni di Piano per la redazione dei piani di recupero.
Si ricorda poi che per tutti gli impianti, e perciò anche per il solare termodinamico, in ogni caso va tenuto conto delle presenze archeologiche che hanno portato al decreto di vincolo regionale del 2 febbraio 2017 e che sino a questo momento non hanno consentito alla sezione archeologica della Soprintendenza di Messina di autorizzare alcun impianto stabile nella centrale di A2A.
Quanto poi all’auspicata presenza della ditta A2A nel settore rifiuti, si ricorda che A2A, per gestire gli eventuali impianti, dovrà aggiudicarsi la relativa gara di appalto.
Questa associazione esprime perciò una profonda preoccupazione, viste le forzature che hanno accompagnato l’iter dell’inceneritore, a prescindere dalla qualità degli aspetti progettuali”.
L’Associazione Mediterranea per la Natura, nel confermare il suo interesse per le energie rinnovabili, ritiene in ogni caso fondamentale il rispetto del principio di legalità e assicura la sua massima attenzione perché venga rispettato.