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Serafina Cracchiolo: lotto da anni per il riconoscimento MCS, lo devo a mio padre, anche lui ne era affetto e non era compreso. 

Ognuno di noi ha la propria ‘no man’s land’  in cui è totale padrone di se stesso. C’è una vita a tutti visibile, e ce n’è un’altra che appartiene solo a noi, di cui nessuno sa  nulla. (N. Berberova)

“Più che una ” no man’s land ” cerco solo un posto dove ossigenarmi, lontano da tutte quelle sostanze chimiche o fonti elettromagnetiche che le persone sane riescono normalmente a tollerare, ma che per me possono essere letali”.

Si sfoga così Serafina Cracchiolo, insegnante palermitana con una brillante carriera di manager del turismo culturale alle spalle, da sei mesi costretta a evitare il mondo a causa di un riesacerbarsi delle sue “pluriallergie” a carattere familiare che ha gestito per anni con l’evitamento e che ora le impediscono di svolgere anche le attività più semplici. Sfogliare un giornale fresco di stampa, usare il cellulare, guardare un programma in Tv, lavare i piatti, entrare in un ufficio o in un negozio, per lei sono tabù. Anche una cena con gli amici al ristorante diventa un problema per le intolleranze alimentari e ai metalli pesanti. Colpa della Sindrome da Sensibilità Chimica Multipla (Mcs), una patologia di cui è affetta che le rende praticamente impossibile utilizzare o anche solo annusare profumi, detersivi, carta, inchiostro, vernici e tante altre sostanze chimiche di utilizzo quotidiano come la plastica, i deodoranti, i conservanti e addirittura la colla. Una sindrome poco o per niente conosciuta in Italia, dove i malati di questa specie di “allergia a tutto” sono in aumento, costretti a vivere in condizioni di isolamento ambientale e sociale. “Ero una donna dinamica, combattiva, viaggiavo anche da sola e ora eccomi qui “- dice parlando dietro alla mascherina che indossa per evitare odori nocivi.

“I sintomi della malattia di cui soffro vanno da un semplice fastidio verso gli odori forti a difficoltà respiratorie anche gravi,  dal dolore e bruciore acuto nella testa a crisi neurotossiche con svenimenti, per non parlare dei problemi gastrointestinali. E come se non bastasse ho sviluppato anche una forma di elettrosensibilità, oltre alla fibromialgia di cui sono affetta sin da bambina”.

Serafina Cracchiolo è Vicepresidente del CFU – Italia, un’ associazione che lotta per il riconoscimento delle malattie ambientali come  fibromialgia, encefalomielite mialgica ( sindrome da fatica cronica), sensibilità chimica multipla, elettrosensibilità.

“Per attenzionare la classe medica e politica, mercoledì 13 marzo 2019 abbiamo organizzato un convegno scientifico sulla “Sensibilità Chimica Multipla: il ruolo dell’ambiente e dell’epigenetica’ in collaborazione con l’associazione AMICA e il comitato Oltre la MCS, che si terrà a Roma presso la Sala Isma, Senato della Repubblica”.

È presente al gruppo di lavoro istituito dalla Regione Siciliana per lo studio di queste problematiche. “In programmazione  per maggio , mese di sensibilizzazione, – continua – un convegno Mcs e fibromialgia anche a  Messina rivolto ai mmg ( medici di medicina generale) e gli  specialisti coinvolti per un approccio multidisciplinare e multimodale di queste sindromi”.

“Lotto da anni per il riconoscimento MCS, lo devo a mio padre, anche lui ne era affetto e non era compreso. Nonostante la fatica e il dolore cronico, la mcs e la elettrosensibilitá sorrido alla vita – conclude – e quando posso vado ad ossigenarmi al mare”.