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Lo spazio lettura della Feltrinelli Point di Messina è raramente così pieno per eventi culturali. Eppure, il romanzo “L’amore in un bagaglio a mano” di Giulia Carmen Fasolo, edito dalla Casa Editrice Edizioni Smasher di Barcellona Pozzo di Gotto, riesce ad attirare tante persone ancora una volta, nonostante sia già trascorso un anno dalla pubblicazione.

Organizzato dalla FIDAPA di Messina, presieduta dalla dott.ssa Annamaria Tarantino, l’evento di ieri pomeriggio è stato più che riuscito anche grazie agli interventi dei relatori: i sociologi e docenti dell’Università degli Studi di Messina prof.ssa Antonella Cava e prof. Francesco Pira e lo stimato psicoterapeuta dott. Carlo Riggi del Consultorio familiare di Barcellona Pozzo di Gotto.

Poco più di un’ora per raccontare il viaggio umano e simpatico di Marina Di Blasi, alla ricerca di se stessa e della felicità. Dopo i saluti istituzionali da parte della presidente della FIDAPA, che ha ringraziato il folto pubblico ed ha raccontato il suo incontro con l’autrice e la stima professionale che nutre per la stessa, è stato proiettato un breve video-intervento del prof. Francesco Pira che ha voluto dare il proprio contributo nonostante fosse fisicamente presente in un Convegno internazionale in Spagna. Il docente ha sottolineato la “liquidità” dei rapporti e del nostro divenire moderno, la ricerca dell’amore e del proprio equilibrio in una società non più solo complessa, ma “complicata”. Subito dopo è toccato al dott. Carlo Riggi, che ha evidenziato un aspetto molto interessante del rapporto tra terapeuta e paziente, parlando di innamoramento e di “contenimento” dell’esistenza dell’altro per arrivare ad un tentativo di definire il concetto di “capire”. Molto interessanti anche le riflessioni sul profilo psicologico della protagonista del romanzo, Maria Di Blasi. A seguire, la prof.ssa Cava, dopo aver ricordato anche lei l’incontro con l’autrice e avendo espresso stima per il suo talento, ha suggerito tra le varie riflessioni anche la necessità di mettere nel bagaglio a mano le cose essenziali per il viaggio della vita.

Infine, il tanto atteso intervento di Giulia Carmen Fasolo che ha nuovamente sorpreso per la genuinità, semplicità e umanità con la quale ha raccontato il libro, definendolo “autobiografico anche se un po’ romanzato”. Un viaggio, quello dell’autrice, attraverso la fatidica domanda che tutti prima o poi ci poniamo: “Ma io sono felice?”. La storia di Marina Di Blasi, il cui finale è aperto perché aperta al mondo è la persona e le infinite possibilità che può avere, può essere la storia di tutti.

Giulia Carmen Fasolo, pur mantenendo la sua apprezzatissima ironia e intellettualità brillante, non ha esitato a mostrare, cosa che non sempre avviene durante le presentazioni, le parti più intime della sua persona e della sua storia biografica. Anzi, ha quasi invitato gli astanti a non avere paura delle proprie fragilità ma a dialogare con se stesse, a ritrovarsi in qualche modo e a volersi bene nonostante tutto. Tra una battuta e l’altra, ha presentato le parti più particolari della nostra esistenza e in qualche modo anche della sua. Ed è forse la prima volta, nella storia delle presentazioni alle quali io ho potuto partecipare, che un’autrice faccia divulgazione culturale regalando dizionari. Sì, perché inizialmente si pensava fosse un gioco, invece l’autrice ha realmente e letteralmente regalato oltre dieci dizionari – incartati e nuovi di zecca! – alle persone, con un messaggio ben chiaro: le parole costruiscono noi, gli altri e le nostre relazioni. Adoperiamole se servono, al di là dei freddi “ok”. Ma soprattutto sappiamole usare bene.

Infine, è importante dire che la FIDAPA di Messina, d’accordo con l’autrice, ha stabilito di donare i ricavati del venduto al Centro Antiviolenza “Frida Onlus” di Barcellona Pozzo di Gotto per sostenere le attività che 365 giorni l’anno il CAV barcellonese agisce a favore di tutte le donne, in particolare di quelle che hanno subito o subiscono violenza maschile.