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Al teatro Trifiletti di Milazzo è stata messa in scena la prima di Majara, spettacolo multidisciplinare di produzione de “Il circolo delle lucertole” con la speciale collaborazione dell’Accademia d’Arte “Sicilia Danza” di Gianni Martino ed Edwige Giusto.

Majara, la cui regia e riscrittura scenica è stata curata dalla regista e attrice Viviana Isgrò, racconta la leggenda delle donne delle isole Eolie, definite Majare, che la notte si ungevano il corpo con un unguento e volavano via.
Una storia di streghe per svelare la memoria sommersa delle donne eoliane di primo ‘900, impavide e con il mare dentro, che sfidavano i venti per raggiungere luoghi lontani e procurarsi il cibo.
Liberamente ispirata ai testi “Donne di mare” e “La danza delle streghe” dell’antropologa Marilena Maffei, la rappresentazione teatrale si svolge tra idealità ed esistenza, soggettività ed esposizione.
Un’atmosfera onirica dagli accenti realistici, espressi con la messa in scena dell’interiorità femminile, della gestualità evocativa e dell’implicito contrasto con il punto di vista maschile, un’altra chiave di lettura che percorre tutta l’opera.

La rappresentazione della regista Viviana Isgrò ruota intorno ad alcuni simboli prelevati dai miti delle streghe e della pesca, sottolineando il forte legame con la natura isolana. Da una parte la rete dei pescatori dal valore polisemico, dall’altra i quattro principi della natura.
Terra, aria, acqua e fuoco che diventano elementi scenici conservando la loro funzione di veicolo verso significati più profondi e complessi, mettendo in primo piano il Sentire e il Percepire dello spettatore.

Gli attori sono stati all’altezza di figure non facili da rappresentare perché lontane dalla nostra società attuale: da Marco Abbate nei panni del marito, alle tre donne streghe, Mariella Aragona, Marina Fulco e la stessa Viviana Isgrò, al pescatore Tonino Biondo.

I ballerini dell’Accademia d’arte “Sicilia Danza”, Claudio Maio, Michela Pergolizzi, Carlotta Grego, Giulia Spataro e Maria Gitto, guidati dalle coreografie di Gianni Martino e di Edwige Giusto, sono riusciti a incantare il pubblico ponendosi a metà tra l’essere l’alter ego degli attori e l’esplicazione di significati sommersi: l’emozione che si fa corpo.
Dalla prima apparizione in platea al passo a due sotto il velo che imita le onde del mare, in un soave e intricato gioco di forme. Sono coreografie che disegnano gli spazi tracciando geografie emotive con la partecipazione attiva del pubblico.

A completare il quadro comunicativo, le luci suggestive e la scenografia viva: dal video mapping a cura di Domenico Biondo, Maria Cristina Recupero e Massimo Pizzuto, agli elementi sulla scena utilizzati dagli artisti in perfetta sinergia tra attore e contesto. Le colonne sonore sono state appositamente realizzate dai musicisti presenti a teatro: Sara D’Amico, Giuseppe De Pasquale, Davide Puglisi e Gianluca Saporita.
Motivi che costruiscono la dimensione del racconto ricreando il fruscio della spuma sulle caviglie delle streghe, i frangenti delle risacche dei mari, le carezze dei venti sulle onde della notte, cimeli e conchiglie.

Tradizione e mito si legano anche negli intermezzi corali dei canti propiziatori dei pescatori eoliani, come la Cialoma, prelevati dalla tradizione e curati dal maestro di canto Marco Sindoni.

«Sono molto emozionata e commossa» dichiara l’antropologa Marilena Maffei presente al debutto, facendosi anche portavoce del pubblico.

‘Majara’ sarà di scena quest’estate. Per info: circolodellelucertole@gmail.com

Valentina M. Di Salvo