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Ottomila spettatori, quattro sold out, artisti come Edoardo Bennato, Massimo Ranieri, Jarabe de Palo, Tullio Solenghi, il Balletto di San Pietroburgo, l’opera lirica, il family show: e a chiudere in bellezza la Stagione 2017/2018 del Teatro “Mandanici” di Barcellona Pozzo di Gotto, con una platea affollatissima e calorosa, “Il canto di Nessuno”, che ha portato in scena gli allievi dei laboratori e le eccellenze del territorio.

Confermato, insomma, il valore del progetto durato due anni che l’anno scorso ha dato vita a “Un canto mediterraneo” e che quest’anno, appunto nella serata conclusiva, tra le suggestioni dei fiati, quelle delle percussioni, le grandi voci soliste, il suono inconfondibile di zampogne a paru e organetti e la potenza dei cori, impegnati sia nei recitativi sia nei canti, ha raccontato una Odissea “resa attraverso quella lingua omerica e mediterranea che è il siciliano”, con rigore narrativo e ingegnoso mix di musica e parola.
Un progetto ideato da Sergio Maifredi, direttore artistico del “Mandanici” “Il canto di Nessuno” è una produzione originale del Teatro che, anche quest’anno, come fortemente voluto dall’amministrazione guidata dal sindaco Roberto Materia, è stato costruito sulla sinergia tra artisti. Il direttore Maifredi ha voluto far cimentare l’Orchestra Popolare di Barcellona Pozzo di Gotto, creata lo scorso anno proprio attraverso i laboratori del Teatro, con un grande mito, quello di Odisseo che è “il racconto che fonda la letteratura occidentale”, come ha ricordato.
Lo spettacolo, che il pubblico ha lungamente applaudito, ha avuto la regia di Mario Incudine, anche in scena nel doppio ruolo di Ulisse e di un cantore, e ha visto Ivan Bertolami nel ruolo di Polifemo e lo special guest Kaballà in quello del cantore, mentre gli allievi dei laboratori hanno vestito i panni dei Ciclopi.
Sul palco anche Antonio Vasta, maestro concertatore dello spettacolo, a fisarmonica, pianoforte e organetto, Antonio Putzu (fiati), Daniele Merrino (fiati), Giorgio Rizzo (percussioni), Francesco Argento (batteria), Pino Ricosta (basso), Manfredi Tumminello (chitarre), Santino Merrino (tamburelli), Valeria di Brisco (solista del coro) ed Anthony Bellinvia (solista dell’orchestra), il Coro popolare del Teatro Mandanici, l’Orchestra popolare di Barcellona Pozzo di Gotto, l’Ensemble di zampogne, gli Organetti del maestro Pippo Benevento, i Visillanti “Gesù che porta la croce” di Barcellona e i Visillanti “Simbuli dâ Passioni” di Pozzo di Gotto, il Quartetto a plettro (Raffaele Pullara al mandolino, Mario D’Allura al mandolino, Giannicola Stagno alla mandola ed Elisabetta Monaco al mandoloncello), la Banda “Placido Mandanici”.
Tutto originale l’impianto dello spettacolo: testi di Kaballà, Mario Incudine e Mariangela Vacanti, musiche di Kaballà, Mario Incudine e Antonio Vasta e arrangiamenti per banda e per quartetto a plettro di Antonio Putzu, mentre assistente alla regia è stato Giuseppe Spicuglia, e il coordinamento dei laboratori è stato curato da Giorgio Rizzo.