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Riceviamo e pubblichiamo la nota della consigliere comunale di minoranza di Terme Vigliatore Tania Papa in merito all’espulsione dall’aula del civico consesso:

“Intendo svolgere le funzioni per le quali sono stata eletta nel rispetto di quanto stabilisce la Legge e le norme statutarie e regolamentari.
Quindi torno a ribadire che il Consiglio Comunale deve essere convocato nei tempi previsti dalla Legge e se la legge 30/2000 rinvia a quanto previsto dallo Statuto rammento che l’articolo 18 dello Statuto stesso stabilisce che la convocazione del Consiglio debba avvenire almeno 5 giorni prima di quello stabilito per l’adunanza. Questi termini non sono stati rispettati per la convocazione del Consiglio in sessione ordinaria per la data del 26/11. Tanto è vero che, per rimediare alla notifica fuori termine, il Consiglio è stato riconvocato in sessione urgente per la medesima data, tentando così di mascherare l’errore grossolano commesso, con buona pace del Segretario Comunale, che in seduta non ha dato alcuna spiegazione della notifica fuori termine limitandosi ad osservare che la legge rimanda allo Statuto, che prevede termini di convocazione superiori a quelli osservati dal Presidente per la convocazione della seduta sopra citata.
Lo stesso articolo dello Statuto stabilisce che su richiesta di un quinto dei Consiglieri Comunali il Consiglio Comunale venga riunito entro 20 giorni dalla richiesta, ed in caso di ottemperanza trascorso infruttuosamente tale termine, dovrà essere convocato dal vice presidente al quale il Segretario darà tempestiva comunicazione, questo termine è stabilito anche dal D.L. 267/2000 articolo 39, il Signor Presidente lo ha ignorato volutamente per ben 5 mesi e senza che il Sig. Segretario facesse alcuna comunicazione al vice presidente.
Il Consiglio è stato convocato dal Presidente solo dopo la messa in mora da parte dell’Assessorato delle Autonomie Locali e della Funzione Pubblica con nota protocollo n. 0010930 del 22/06/2017 giusto ordine del giorno del 17/09/2017 protocollo n. 0012501 del 08/09/2017.
Quindi la chiamata in causa dell’Assessorato Regionale da parte di qualche consigliere di maggioranza, come se questo avesse valutato legittimo l’operato del Presidente in quell’occasione, arriva assolutamente a sproposito.
Il Segretario Comunale che deve svolgere funzioni consultive referenti e di assistenza alle riunioni del Consiglio, verifichi che il Presidente svolga il suo ruolo nel rispetto della Legge, dello Statuto e dei regolamenti !!!
Il Presidente nello svolgimento delle sue mansioni deve mantenere l’ordine della seduta, assicurare la regolarità delle discussioni e deliberazioni ed espellere dall’aula solo chi sia causa di disordini, articolo 185 L.R. 16/63. Al contrario non si può non rilevare una gestione illecita ed arbitraria delle sedute consiliari con particolare riferimento a quella del 26 novembre 2017 (illegittimamente convocata), quando con una decisione improvvisa e immotivata, dettata evidentemente da una forte ostilità nei miei confronti, ha disposto l’espulsione dall’aula della sottoscritta, che aveva il torto di aver chiesto la parola in replica alle asserzioni del Segretario Comunale. Tale allontanamento è stato disposto in aperta violazione dell’articolo 21 comma 3 del Regolamento sul Funzionamento del Consiglio Comunale che stabilisce che il Presidente, dopo aver dato gli opportuni avvertimenti, può allontanare dalla sala le persone che turbassero l’ordine pubblico.
Intendo osservare che non ho turbato l’ordine pubblico, non ho usato termini ingiuriosi e sono stata espulsa improvvisamente e senza alcun preavviso, privata arbitrariamente, dunque, della possibilità di discutere degli argomenti all’ordine del giorno e quindi di votarli !
È evidente che è stato operato nei miei confronti abuso d’ufficio articolo 323 c. p. , e per sanzionare tale comportamento mi rivolgerò alle autorità competenti. Anche la votazione sulla decadenza dalla carica nei miei confronti (2 voti a favore della decadenza ) ha dato un risultato diverso rispetto a quello degli altri quattro consiglieri di minoranza (nessun voto a favore della decadenza ), pur essendo contestata a tutti e 5 la presunta mancata e immotivata partecipazione a più di 3 sedute consiliari.
Ciò dimostra una pervicace ostilità nei miei confronti, ritenuta colpevole di essere fortemente impegnata sugli argomenti che si dibattono in Consiglio ed attenta alle violazioni di Legge che spesso si rilevano . I Signori Consiglieri che hanno eletto il Sig. Genovese Presidente del Consiglio Comunale, non possono assistere in silenzio a questa gestione dell’assemblea consiliare arbitraria che da quella data 13/02/2017, ha determinato una svolta autoritaria e al di fuori di ogni regola nello svolgimento di ogni seduta consiliare.
Per le motivazioni sopra esposte ritengo che a causa dei ripetuti e gravi comportamenti illegittimi e omissivi, il Presidente del Consiglio debba dimettersi immediatamente dalla carica che riveste senza assicurare equidistanza e legalità all’organo consiliare e restituire l’assemblea a una serena e legittima gestione della stessa nell’interesse preminente della collettività”.