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Il giovane e sempre attivo Benedetto Gianlombardo, presidente dell’associazione antiracket di Terme Vigliatore Fonte di Libertà, vittima di reati mafiosi e testimone di giustizia nelle inchieste Mustra e Gotha 4, è stato eletto membro del direttivo nazionale della Federazione Italiana Antiracket.

La scelta è stata presa con unanimità delle associazioni antiracket ed anti usura aderenti alla Federazione, durante la recente assemblea nazionale della stessa.
La proposta è arrivata dal presidente onorario e fondatore della FAI Tano Grasso. Assemblea che ha visto un rinnovamento all’interno del direttivo nazionale composto da 16 membri, in rappresentanza dei territori.
È stato eletto Presidente della FAI Luigi Ferrucci campano di Castel Volturno, imprenditore nel settore della ristorazione, già vittima di camorra e testimone di giustizia.
Di Capo d’Orlando è invece il nuovo vice presidente vicario della Federazione, l’avvocato Mario Ceraolo, già Commissario di Pubblica Sicurezza, specializzato nel contrasto del crimine organizzato e nella cattura di latitanti. Ha ricoperto incarico all’interno dell’ufficio del Commissario Nazionale Antiracket presso il Ministero degli Interni.

Soddisfazione per Gianlombardo che dopo la nomina ha dichiarato: “Ringrazio tutti i colleghi, i dirigenti storici, il nostro encomiabile presidente onorario Tano Grasso, per l’elezione inaspettata a questo incarico così oneroso, che accetto con molto entusiasmo. È evidente che il mio ruolo di rappresentanza si concentrerà soprattutto, ma non solo, in Provincia di Messina.
Ci sono diversi centri fortemente colpiti dal fenomeno dell’estorsione e dell’usura. In queste realtà la risposta e la denuncia degli imprenditori è debole, a tratti quasi assente. Dobbiamo lavorare al fine di stanare le vittime silenti, farle denunciare per la conquista della libertà d’impresa, accanto alla nostra rete di solidarietà e con il sostegno e le tutele delle leggi dello Stato.
Colgo l’occasione per ringraziare uno dei miei soci più attivi di Fonte di Libertà, che proprio nell’ambito di un cantiere, che gestisce con la propria impresa a Messina città, ha denunciato episodi di racket nell’ambito di un’inchiesta ancora in corso di svolgimento”.

Mi farò portavoce di alcune istanze che partono dal basso di chi ha denunciato, di chi è stato nella prima linea dei processi contro la mafia, e le porterò all’attenzione della Federazione Nazionale Antiracket.
Basta con la politica associazionistica interna ed esterna – il mio ruolo che vedo essere a tempo determinato, sarà esclusivamente rivolto alle vittime e a come migliorare la loro condizione, di concerto con le Istituzioni del nostro territorio e nell’ambito delle strategie e degli obiettivi che ci porremo in seno al direttivo della FAI. “