Condividi:

Si è svolta nei giorni scorsi la XXIX Edizione del Festival Studentesco, ideato e organizzato dalla Band “Aristos”, reduce da una importantissima tornèe in America.

Il Festival Studentesco ha visto ben 29 partecipanti e tanti ospiti che si sono esibiti nello splendido locale ‘Helios Garden’ L’evento canoro è stato presentato dal noto show man Francesco Anania ed ha visto la presenza anche del chitarrista Niko Bianco. Tra i tantissimi ospiti ha spiccato l’incantevole voce di Mario Cherchi, già vincitore di ben sei edizioni del festival studentesco, il quale si è esibito cantando “Di rose e di spine” e “Se adesso te ne vai”. A fare da corona al partecipato evento sono stati gli allievi della scuola di ballo “Dimensione Danza” di Giusy Grillo, oltre ai modelli di Gulliver della ridente Terme Vigliatore e cioè: Monica Motta, Debora Nania, Chiara Siciliani, Jeferson Fiumara, Antonio Isgrò e l’elegantissimo Philip Torre di Furnari. La giuria-, composta da: Angela Andaloro (pittrice), Donatella Manna (pedagogista), Salvatore Bucolo (giornalista), Nuccio Aliberti (show man), Piero Pirri (imprenditore) e Valentina Salvo (scrittrice)-, ha assegnato il primo posto a Carlo Pesce, un bambino prodigio di 11 anni, il quale si accinge a frequentare la seconda media dell’Istituto “Ugo Foscolo” di Barcellona P.G, il quale si è esibito con la canzone “Un amore cosi grande”, incantando tutti i presenti e trasmettendo forti emozioni; al secondo posto, invece, si è classificata Roberta Catalfamo del Liceo Scientifico “Enrico Medi” di Barcellona Pozzo di Gotto, con la canzone “Woman in love” ed infine, dulcis in fundo, al terzo posto è arrivata Giada Andrea Messina dell’Istituto “Sebastiano Genovese” della città del Longano con La canzone “Ti sento”!

A concludere il meraviglioso evento, organizzato dai Maestri Salvo e Giovanni San Giovanni, è stata la delicatissima voce di Samuela Giorgianni, studentessa universitaria di Scienze del Servizio Sociale dell’Università degli Studi di Messina, la quale si è esibita con “A mano a mano”.

Salvatore Bucolo