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Il G7 si è chiuso, viva il G7. Vertice dei 7 grandi (?) del mondo, più alcuni medio grandi, che si sono goduti per due giorni le bellezze di Taormina e Catania (Messina non pervenuta!), facendo un po’ di teatro onde dare l’impressione di decidere qualcosa d’importante.

Cafonate da una parte, stizzite repliche dall’altra, hanno conferito al tutto un quadro da commediucola di terz’ordine. Andando allo specifico era ovvio, scontato, che sul tema del terrorismo vi fosse una posizione univoca, non serviva certo incontrarsi nella bella Sicilia per decidere ciò. Invece sui migranti nulla di nuovo sotto il sole (cocente) dello Ionio. Il tema più spinoso era certamente quello del clima e qui si è sfiorato il ridicolo: le posizioni fra Europa e Stati Uniti sono rimaste molto lontane e Trump ha “giocato” rimandando ai prossimi giorni la decisione. Alla fine faceva tenerezza il nostro premier Gentiloni nella conferenza stampa di chiusura, solo soletto in compagnia di annoiati giornalisti. È stato un perfetto padrone di casa Gentiloni, (o domestico di Renzi?) e comunque questo G7 è il trionfo di Taormina, vera perla di straordinaria bellezza: ha ammaliato tutti, grandi, medi, piccini. Su questo dobbiamo render merito a Matteo Renzi che ha regalato una vetrina a questo pezzo di Sicilia che si affaccia sul Mar Ionio. Ci ha messo del suo anche il “furbo” Enzo Bianco che ha portato la sua bellissima città sul proscenio (inducendo in errore un giornalista che ha sostenuto che Taormina fosse in provincia di Catania, cosa che sostanzialmente è vera), mentre il Sindaco di Messina Accorinti, dopo aver accolto in maglietta il Presidente Sergio Mattarella è salito su una sedia per urlare a Trump “Sì alla Pace, no alla guerra”; sarebbe stato preferibile dar un po’ più visibilità alla sua Messina, lui sindaco metropolitano, in quanto la città dello Stretto non sarà Catania ma non è tutta merda diciamolo, le first ladies avrebbero potuto godersi Piazza Duomo con un campanile il cui orologio astronomico è unico al mondo, lo scenario naturale dello Stretto, porta di Sicilia e tanto altro. Peccato per l’occasione perduta. Il G7 a Taormina è stato una “furbata a fini elettorali” del segretario del Pd ed ex Presidente del Consiglio, ma alla fine guardiamo il bicchiere mezzo pieno: per due giorni nei tg e sulla stampa internazionale vi sono stati gli straordinari scorci di una fra le cittadine più belle del mondo. Perfetta l’organizzazione ed è andata anche bene riguardo il corteo di protesta contro il G7 svoltosi a Giardini Naxos: al di là di qualche piccola scaramuccia fra manifestanti e forze dell’ordine non è successo nulla di grave. Di questo G7 rimarrà lo stupore di Trump nel guardare le Frecce Tricolori nel cielo taorminese, le già citate first ladies al balcone del comune di Catania ed in visita a Palazzo Corvaia alla Mostra di grandi artisti, su tutti il nostro Antonello da Messina, la granita siciliana, il buffet di dolci alla cena di gala, il concerto al Teatro Antico (perché i brillanti musicisti della Scala hanno dimenticato Vincenzo Bellini?) e, ripetiamo, i tantissimi scorci taorminesi, unici al mondo che hanno lasciato a bocca aperta i 7 grandi e le rispettive delegazioni. Adesso si torna dalla vacanza, la ricreazione è finita: tutti in classe a guidare il mondo. Auguriamoci che sia fatto con senso di responsabilità, non si può sempre “giocare”….