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Si è tenuto sabato 3 giugno 2017 presso l’ex Monte di Pietà (Oasi) a Barcellona Pozzo di Gotto il Convegno “Mariano Pietrini e l’arte contemporanea nello sviluppo culturale del Territorio”, organizzato dalla Galleria Progetto Città e dalla famiglia del compianto Artista.

Apertura in musica con la pianista Deborah Milioti, quindi il moderatore Andrea Cristelli ha dato la parola al Sindaco Roberto Materia ed all’Assessore Ilenia Torre che ne hanno tessuto le lodi sotto il profilo umano, in quanto entrambi lo conoscevano bene. Quindi ha preso la parola il Dott Milioti, Presidente dell’Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Barcellona P.G. che ha parlato del Pietrini docente ed esperto di economia informando sul fatto che verrà istituito un premio in suo onore, in favore del commercialista che si distinguera’ a tal proposito “. L’Arch. Cristelli ha portato i saluti da parte del Presidente dell’Ordine degli Architetti assente.

Altro intervento molto atteso quello di Nino Pietrini, figlio di Mariano il quale ha ricordato e raccontato alcuni aneddoti del suo rapporto col padre, oltre alla propria attività lavorativa nel campo delle relazioni internazionali, dopo esser rientrato dall’estero a Barcellona nel 2009 ed oggi ha un ufficio con13 persone di nazionalità differenti. Il convegno è proseguito con la lettura di un messaggio da parte ricevuto da Alessio Barchitta del Collettivo Flock che non è potuto essere presente.

Vera Giorgianni, nipote di Pietrini ed una fra le responsabili del Parco Museo Jalari, ha ringraziato l’Amministrazione comunale per aver partecipato attivamente alla manifestazione: “Non volevamo che fosse una commemorazione perché mio zio non l’avrebbe voluto, quindi vogliamo parlare dei temi a lui cari: arte e territori. Arte espressione del bello che porta armonia. Lui andava a reperire gli oggetti, non so quante macchine ha rotto per far ciò. La Sicilia è conosciuta nel mondo solo come mafia. Dovremmo scoprire la nostra terra e solo quando faremo ciò potremo farla conoscere agli altri. Riscoprire l’emozione delle cose semplici e trasmetterle agli altri”.

Molto belle, vere e colorite le parole del mecenate Antonio Presti, inventore di “Fiumara d’Arte”, il quale ha affermato, senza mezzi termini, che fare cultura sui nostri territori non è semplice, perché restituire la conoscenza a gente che è barbara non è semplice. Ha detto che viviamo in una società dove tutti guardano con gli occhi bassi, rapiti da una tecnologia che li rende ancora più barbari come fossero una diarrea collettiva. Ha fatto un appello a Materia, dicendo che sarebbe il caso di fare meno sagre e più cultura. Fare cultura, come l’ha fatta Mariano Pietrini non è solo lasciare due pietre, è costruire bellezza a muro battente. Nei nostri territori, però (sempre secondo Presti), la cultura spesso è mercificata, nel senso che la cultura diventa a volte funzionale per l’accrescimento del dio denaro, ma non di certo perché si è davvero folli nel credere nel cambiamento. Oggi tutti gridiamo perché siamo incapaci di ascoltare invece Mariano Pietrini è riuscito a creare un’oasi di bellezza e di silenzio non per sé, ma restituendo al territorio. Ha concluso il suo discorso invitando tutti i relatori al tavolo, ma anche l’Amministrazione Comunale a lavorare con i giovani, con le scuole.

Poi ha preso la parola Giulia Carmen Fasolo, Direttore editoriale della Smasher, la Casa Editrice cittadina, che ha ricordato come ha conosciuto Mariano Pietrini e il suo Parco Jalari, la sua capacità di aiutare le persone a fare silenzio dentro di sé e a dedicarsi alla reale bellezza. Ha così proseguito: “Quando mi ha proposto di pubblicare la sua opera lo ha fatto per due ragioni: perché credeva in me e nella Smasher e perché il suo amore per i giovani, per la possibilità di creare davvero opportunità sul territorio, erano superiori a ogni possibilità vanesia di dare spazio a se stesso. In altre parole, la sua pubblicazione è davvero – sempre parafrasando Presti – una restituzione al territorio, un tentativo di lasciare traccia della sua parte attraverso il sostegno a realtà editoriali come la Smasher. Mariano Pietrini ci credeva molto ed è questo il motivo per cui era un amico mio e della Smasher. Quando Nino Pietrini mi ha chiamato e mi ha detto che avrebbe voluto fortemente la mia presenza, io non mi sono tirata indietro. Anzi, ho accolto con estrema gioia perché sapevo che Mariano ne sarebbe stato orgoglioso, perché sapevo quanto mi volesse bene. Editorialmente, l’opera è esattamente il frutto di quello che lui avrebbe voluto: dall’impaginazione alla scelta tipografia, dal formato alla tipografia che lui stesso aveva scelto tra tutte quelle possibili.” Infine la Fasolo ha voluto poi ricordare un elemento suggestivo all’interno del volume ovvero che Mariano scriveva poesie, usando molti puntini di sospensione e lei non ne comprendeva le ragioni e gli disse di toglierne qualcuno, un esterrefatto Pietrini le rispose: “tu sei capace di togliere il vento?” Questo era Mariano Pietrini.

Infine Graziella Lo Vano ha ricordato l’avventura americana di Mariano Pietrini e come abbia portato la sicilianità oltre Oceano prima che la malattia lo portasse via. Chiusura del convegno con le parole di Salvatore Pietrini, fratello Mariano, col quale ha condiviso gran parte del percorso umano e professionale, che ha detto: “Non dobbiamo dimenticare mai che Mariano Pietrini non è stato solo un artista, ma soprattutto ‘un guerriero’ e lo ha dimostrato fino alla fine”. Scroscianti applausi di tutta la sala per un evento che Mariano Pietrini meritava.