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Dalle prime luci dell’alba di oggi, 24 aprile 2018, i Carabinieri del Comando Provinciale di Messina, stanno eseguendo un provvedimento cautelare nei confronti di 6 soggetti ritenuti responsabili – a vario titolo – di estorsione, detenzione e porto abusivo di armi, spaccio di stupefacenti, furto aggravato, ricettazione e minacce.

All‘ alba di oggi,24 aprile 2018, i Carabinieri deComando Provinciale di Messina, in questo capoluogoe presso le Case Circondariali di Palermo “Pagliarelli” e Giarre (CT), eseguito un’ordinanzacustodia cautelare in carcere, emessa dal Giudice per le Indagini Preliminaripresso il Tribunale di Messina su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia e Antiterrorismo peloritana, guidata dal Procuratore della Repubblica dott. Maurizio De Lucia, nei confronti di 6soggetti,ritenuti responsabili – a vario titolo – estorsione, detenzione e porto abusivo di armi, spaccio di stupefacenti, furto aggravato, ricettazione e minacce.

Destinatari del provvedimento sono stati i messinesiCALABRO’ Maurizio, 39enne,CALABRO’ Santino,45enne,GIACOPPO Giuseppe, 44enne,LA BOCCETTA Alessandro,37enne,CRISAFI Angelo,51enne, già detenuto,ed il 29enne CIRILLO Beniamino, anch’egli in carcere per altra causa.Lamisurarestrittivascaturisceda una complessa indagine,sviluppatasin dal 2014 dai militari delNucleo Operativo della Compagnia Carabinieri di Messina Sud – coordinata dai Sostituti Procuratori della Repubblica di Messina, D.ssa Liliana Todaro e dott. Antonio Carchietti – che ha già portato all’arresto, nell’ottobre 2014, di CRISAFI per tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso in danno del titolare un noto negozio di abbigliamento della zona Sud della città.

I successivi esiti dell’inchiestahanno permesso di comprovare come gli odierni arrestati fossero coinvolti nella redditizia gestione dello spaccio al dettaglio di sostanze stupefacenti edue di loro avessero la disponibilità di armi, utilizzate – a scopo intimidatorio – per esplodere dei colpi contro la vetrina di un’attività commerciale ed alle finestre dell’abitazione di un pregiudicato. In particolare, CRISAFI, LA BOCCETTA, CALABRO’ Santino e CIRILLO Beniamino operavano nel popoloso quartiere cittadino di “Santa Lucia Sopra Contesse”mentre CALABRO’ Maurizio e GIACOPPO Giuseppe in un’area compresa tra i rioni “Gazzi” e “Villaggio Aldisio”. In alcuni casi gli indagati non esitavanoa riscuotere in maniera violentagli illeciti crediti maturati per la fornitura di stupefacenti. E’ stato accertato, infatti, come in una circostanza CRISAFI abbia pesantemente minacciatoun uomo che aveva contratto un debito di droga, prospettandogli condotte ritorsive che avrebbero interessato anche i suoi familiari, riuscendo così ad assicurarsi l’ingiusto profitto. Andava molto peggio ad un giovane, rimasto vittima di una cruenta punizione da parte di CALABRO’ Maurizio, che lo colpiva ripetutamente con un bastone, anche in questo caso per pretendere il pagamento di un debito. Non ottenendo il denaro, CALABRO’ non esitava a minacciare anche il nonno del ragazzo che provvedeva a saldare il debito, arrivando addirittura a consegnargli la propria auto – a titolo di garanzia – fino alla completa elargizione della somma.

Come accennato, l’inchiesta ha consentito di far luce su gravi episodi delittuosi commessi con l’utilizzo di armi; fatti che hanno dato all’operazione il nome“FAR WEST” per richiamare la facilità con cui si sia sparato in città. Protagonisti delle azioni di fuoco sono stati CALABRO’ e GIACOPPO. Attraverso una minuziosa analisi dei dati acquisiti nel corso delle indagini, i carabinieri hanno ricostruito come nel tardopomeriggio del 21 novembre 2014, dopo aver ottenuto la disponibilità di una pistola, i due abbiano raggiunto a bordo di uno scooter la bottiglieria “La Spagnola” di Via Consolare Valeria esplodendo all’impazzata alcuni colpi di pistola contro la vetrina dell’attività commerciale, esattamente alle 18.35, in un orario in cui la gente è per strada e bar e botteghe sono colmi di avventori, proprio come nel far west, mettendo seriamente in pericolo l’incolumità di tante persone. Il successivo rinvenimento della pistola utilizzata, sottoposta ad accertamenti tecnici da parte del RIS dei Carabinieri di Messina, ha consentito di riscontrare che si tratta della stessa arma impugnata da GIACOPPO la sera del 24 febbraio 2014 per esplodere nove colpi contro l’abitazione del pregiudicato Domenico MUSOLINO, in località “Villaggio Aldisio”. Dalle intercettazioni è emerso come GIACOPPO disponesse anche di altre armiche si dichiarava pronto ad utilizzare. In una circostanza, infatti, rivolgendosi ad un interlocutore a cui spiegava la sua perizia nel maneggio delle armi, forniva la sua disponibilitàper punire in maniera esemplare i presunti responsabili di un furtoin abitazione. Dopo le formalità di rito per CALABRO’ Santino,CALABRO’ Maurizio, LA BOCCETTA Alessandro e GIACOPPO Giuseppesi sono spalancate le porte del carcere di Gazzi, mentre CRISAFI Angelo e CIRILLO Beniamino sono rimasti trattenuti nelle case circondariali ove erano già detenuti.