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Pronti ad una protesta ad oltranza davanti la sede della FIP. Si attende con ansia e trepidazione la motivazione della Federazione in merito al respingimento del cambio di sede per la Nuova Cestistica, nella giornata di ieri nessuna risposta è giunta in casa bianco-verde, dopo diverse sollecitazioni fatte dal dr. Aurelio Coppolino, Amministratore Unico della “Nuova Cestistica Barcellona S.S.D. a R.L.” già Viola di Reggio Calabria.

Nell’ultimo comunicato Coppolino spiega i passaggi svolti nella giornata di ieri e si dichiara pronto al sit-in romano: “Nel pomeriggio di ieri ho telefonato al dr. Mura, capo Affiliazioni FIP. Ho anche verbalmente chiesto le motivazioni con delibera documentale rispetto alla decisione assunta venerdì 13 dal Consiglio Federale FIP con la quale si vieta il trasferimento del titolo da Reggio Calabria a Barcellona Pozzo di Gotto. Dopo questa telefonata, supportato dai miei legali, ho inviato seconda e-mail ufficiale a Presidente FIP, Segretario FIP, Capo Affiliazioni FIP e Giustizia FIP per ottenere quanto nostro diritto: le motivazioni di una sentenza che ad oggi è nulla. Questo prescrive la legge poiché, senza motivazioni documentali, non è possibile opporre ricorso entro 24 ore dalla ricezione delle stesse.

In mancanza di motivazioni documentali il sottoscritto avanzerà comunque ricorso alla Giustizia Sportiva perché è in atto un sopruso nei confronti di 50.000 cittadini. Pretendiamo rispetto e lo pretendiamo adesso, anche con l’aiuto dei nostri rappresentanti istituzionali, con la speranza che oltre all’Onorevole Catalfamo, Bucolo e Calderone, anche gli il Sindaco di Barcellona Pozzo di Gotto insieme agli Onorevoli Galluzzo ed all’Onorevole Sottosegretario Villarosa decidano, coi fatti, di tutelare gli interessi della loro città. Le chiacchiere stanno a zero.

Giovedì 19 luglio, alle ore 8.00, terrò un sit-in ad oltranza presso la sede FIP di Roma in via Vitorchiano 113. Invito a partecipare operatori dell’informazione e cittadini di Barcellona Pozzo di Gotto fuori sede. Non andrò via se non con le motivazioni. Dovranno portarmi via con la forza.

Rispetto a quanto pubblicato ieri dal sito dei procuratori sportivi “Titolo a Messina, NCB rinuncia” smentisco categoricamente tale opzione e diffido il Direttore Editoriale di tale testata a veicolare notizie false che arrecano dei danni di cui presto ne risponderà.

Rispetto a quanto pubblicato dal Basket Barcellona ieri sera, attendo con trepidante attesa eventuali azioni legali, smentendo quanto dichiarato su tutta la linea: hanno ricevuto notifica via e-mail dell’ingiunzione inerente l’atleta Sig. Caldarola il 25 maggio 2018, hanno ricevuto e-mail dell’esecutività dell’ingiunzione inerente l’atleta Sig. Caldarola il 25 giugno 2018, hanno deliberatamente mancato di pagare 780,00 euro per non permettere il trasferimento di sede a Barcellona Pozzo di Gotto. La fideiussione citata per il pagamento della stessa non poteva avvenire mediante copertura fideiussoria poiché, come comunicatomi per iscritto dal Presidente della Lega Nazionale Pallacanestro dr. Pietro Basciano mercoledì 11 luglio, essa è stata totalmente escussa per cui il Basket Barcellona è debitore, in prospettiva, nei confronti di decine di tesserati FIP che hanno militato nel Basket Barcellona. A loro va la mia personale vicinanza. Barcellona Pozzo di Gotto non può essere rappresentata da personaggi che intendono gettare nel fango il nome di una comunità intera.

A tal proposito, come dichiarato nella “NOTA NR. 9 • TITOLO B” del 9 giugno scorso, “il dr. Coppolino a nome dei suoi investitori si rende disponibile ad acquisizione titolo sportivo del Basket Barcellona mantenendo denominazione e colori sociali, previo superamento del giudizio sub iudice per la querelle giovanili con Or.Sa Barcellona (che ha già ricevuto giudizio federale in cui viene assolta) che prevede possibile retrocessione in Serie C o possibile radiazione e previa presentazione di fideiussione bancaria per euro 1.000.000 tesi a coprire i diversi esposti con Agenzia delle Entrate, INPS, Comune di Barcellona Pozzo di Gotto, staff tecnico e roster 2017-18, fornitori, attività commerciali, altro. Su alcuni di questi, si condivide informazione circa presunte attività investigative della Polizia Giudiziaria.”, si chiede agli Organi Inquirenti ed alla Procura della Repubblica di Barcellona Pozzo di Gotto il perché le indagini in corso da mesi, mai smentite, in merito all’accusa di bancarotta fraudolenta inerente ammanco cassa di euro 400.000,00 della proprietà del Basket Barcellona non abbia ancora portato ad atti tesi a tutelare la comunità stessa. Cosa si attende? Chi si sta proteggendo? Perché le Istituzioni locali, che debbono avere oltre 80.000,00 € per il mancato pagamento del canone inerente al PalAlberti non prendono posizione netta sulla questione? Barcellona Pozzo di Gotto pretende risposte. ORA”.