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In Sicilia secondo l’ultimo rapporto Svimez, negli ultimi 16 anni hanno lasciato il Mezzogiorno 1 milione e 883 mila residenti: la metà giovani di età compresa tra i 15 e i 34 anni, quasi un quinto laureati, il 16% dei quali si è trasferito all’estero. Quasi 800 mila non sono tornati», è quanto si legge nell’ultimo rapporto Svimez.

Per il consigliere comunale Carmelo Cutugno che ha da poco lasciato il Partito Democratico per transitare al gruppo misto: “Quanti di noi hanno visto parenti, amici, coetanei partire senza più tornare e ciò non per libera scelta, cosa che sarebbe legittima, ma per necessità.
Un’intera generazione ha subito sulle proprie spalle gli effetti di una crisi economica senza precedenti aggravata da politiche spesso non all’altezza della situazione.
Il Sud e chi lo governa deve rimettere al centro i giovani con investimenti mirati, capaci di esaltarne le professionalità secondo le esigenze del territorio e le attitudini personali di quest’ultimi.
Sarà fondamentale una formazione professionale(Scuola/Università), che consenta ai giovani, non solo di avere padronanza di contenuti, ma che svolga un’azione di Advisor per l’inserimento professionale degli stessi.
Sarà altresì importante mettere mano alla predisposizione di misure economiche incoraggianti per l’assunzione dei giovani ma che soprattutto riesca a spingere gli investimenti partendo dalle piccole e medie imprese cuore pulsante della nostra economia.
Sarà utile ad esempio pensare ad incrementare la no tax area per zone svantaggiate magari sburocratizzando le condizioni per ottenerle .
Saranno necessarie inoltre , politiche di sviluppo economico settoriali finalizzate ad esaltare temi strategici per il Sud.
Penso all’Energia capace da sola di produrre ricchezza e generare risparmio vedi ad esempio i contratti di rendimento energetico e i PPP.
Penso al Turismo visto sia nella sua accezione classica che in quello enogastronomico, magari abbattendo costi di viaggio e di soggiorno con la creazioni di una fiscalità di vantaggio a favore degli operatori del settore.
Penso all’Agricoltura che dovrà essere sostenuta in tutte le sue componenti ( manodopera, attrezzature, prodotti) per consentire agli imprenditori agricoli di poter competere con tutti senza limitazioni.
Penso infine al rilancio degli investimenti specie nel settore della mobilità urbana ed extraurbana e dell’edilizia.
Sarà in tale ottica fondamentale, efficientare la macchina burocratica dello Stato, superando i limiti alle assunzioni nel pubblico impiego ed inserendo personale giovane e competente , al fine di progettare ed eseguire con speditezza gli interventi programmati.
Al contempo bisognerebbe creare una cabina di regia per gli investimenti partendo dalla nascita del Dipartimento per il Partenariato Pubblico-Privato.
Tale strumento consentirà di sgravare il pubblico da costi improduttivi e di valorizzare, ammodernare e migliorare il patrimonio immobiliare locale in sinergia con gli operatori economici.
Tutto questo ed altro ancora sarà possibile solo se la Politica quella vera riuscirà a mettere al primo posto gli interessi della collettività riscattando così una comunità umiliata e depauparata sotto tutti i punti di vista. In buona sostanza non servirà scrivere un nuovo capitolo ma un intero libro”.