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Il Movimento Città Aperta si stringe attorno alla famiglia Borsellino per la perdita della Carissima Rita. “La storia del nostro movimento e quella dell’impegno politico di Rita Borsellino sono legate indissolubilmente.

Per questo perdere Rita per noi è come perdere un pezzo di noi stessi, un pezzo della nostra storia. Rita è entrata nelle vite di ognuno di noi come un tornado gentile, mutandone direzione e segnandone il percorso futuro per sempre. È stata infatti l’eco della sua candidatura alla presidenza della regione a farci incontrare e ad appassionarci alla Politica. In quell’occasione migliaia di siciliani, anche fra quanti non avevano mai preso parte attiva alla vita politica, decisero di impegnarsi per quella che si presentava come la sfida delle sfide, contro Cuffaro e il Cuffarismo. Ognuno orgoglioso di potere dare un proprio contributo, a partire dalla stesura di un programma comune, attraverso un metodo che nella sua semplicità si è rivelato estremamente rivoluzionario, fatto di tavoli tematici, di ascolto e di programmazione. Sappiamo tutti com’è andata in quell’occasione e chi scelsero i siciliani, ma anche quanta parte di responsabilità ebbero i vertici dei partiti della coalizione che Rita rappresentava. Ed è per questo che da allora gli obiettivi per un cambiamento reale sono diventati due: combattere il “cuffarismo”, fenomeno che può ovviamente declinarsi con nomi diversi senza mutare nella sostanza e, nello stesso tempo, contrastare un certo modus agendi della classe politica, per il quale persone come Rita vanno bene, ma solo fino ad un certo punto e mai veramente fino in fondo. Quando nel 2012 Rita ci onorò con la sua presenza per uno degli ultimi comizi della campagna elettorale a sindaco della nostra città, provammo la sensazione di far parte anche noi, nel nostro piccolo, di un processo rivoluzionario, nella consapevolezza che nella vita non basta lamentarsi affinché le cose cambino, ma occorre, al contrario, provare a cambiarle davvero, attraverso l’impegno, il sacrificio e l’ostinazione. Rita ci ha insegnato a non perdere la speranza, a non arrenderci mai, a non smarrire la rotta e a capire che i frutti del nostro lavoro possono richiedere anche molto tempo. L’abbiamo vista e salutata per l’ultima volta proprio in via D’Amelio lo scorso 18 luglio. Abbiamo ascoltato le sue parole, come sempre, lucide, precise, “alte”, dirette al cuore e alla mente degli astanti. Parole-nutrimento che oggi rappresentano un vero e proprio testamento spirituale. E allora andiamo avanti Rita, ci aspettano chissà quante altre battaglie. Te lo dobbiamo e siamo certi che ti avremo sempre al nostro fianco”.