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È arrivato il gran giorno, a partire dalle ore 16 di oggi, lunedì 5 novembre 2018, avrà luogo nell’Aula consiliare di Palazzo Longano, una seduta di Consiglio comunale che sarà sicuramente lunghissima oltre che molto importante per il futuro della città: protagonista il Piano di Riequilibrio.

Restano distanti fra chi sostiene la proposta dell’Amministrazione Materia e chi propone una soluzione alternativa. A tutt’oggi sono tre le opzioni ed il cittadino si chiede se sarà preferibile la prima, ovvero un Piano di Riequilibrio con accesso al Fondo di Rotazione, soluzione che prevede un impegno che poi è un indebitamento per tantissimi anni, ma chi la propone sostiene che si tratterebbe di aumenti risibili e sopportabili perché spalmati in un lungo periodo, soprattutto nell’ottica dell’obiettivo più importante, evitare il dissesto. Un folto gruppo di consiglieri di opposizione propone invece la seconda opzione, un Piano di Riequilibrio con tagli alle spese, esternalizzando alcune realtà importanti, quale ad esempio il Mandanici, proprio per non gravare per tanti anni sul cittadino. Ma ciò è fattibile? Quali i pro ed i contro in termini pratici? Terza opzione la possibilità che possa arrivarsi alla dichiarazione di Dissesto. In questo caso quali sarebbero le conseguenze?

Tante domande che il barcellonese si fa e nel pomeriggio scopriremo come si comporteranno i nostri rappresentanti. Sarà un momento topico nel quale potremmo renderci conto se abbiamo effettivamente votato gente valida o invece esclusivamente amanti della poltrona che pensano ai propri interessi ed a quelli di pochi amici, di partito e non. Si badi bene, oggi non sarà un referendum pro e contro l’Amministrazione in carica, si guardi alla gente, ai già martoriati cittadini barcellonesi, che meritano considerazione e rispetto. La seduta del Consiglio comunale non sia “teatrino delle parti” bensì luogo in cui si faccia il bene della nostra comunità. Perché all’uomo della strada importa esclusivamente il poter vivere nel modo più dignitoso possibile, al di là di sterili divisioni politiche che in casi come questo dovrebbero lasciare posto al buonsenso di tutti.