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«Nella sua furia iconoclasta, il sindaco Cateno De Luca ogni tanto sembra dimenticare che esistono strumenti di legge che regolano tempi e modi di lavoro». Così Letterio D’Amico, segretario provinciale della Fit Cisl, commenta il “blitz” di stamattina del primo cittadino nei locali di Messina Servizi Bene Comune, con tanto di post su Facebook.

«Quando il sindaco si scaglia contro gli orari flessibili di ingresso, uscita e pausa pranzo dei dipendenti, dovrebbe sapere che il contratto collettivo nazionale di lavoro impone 38 ore settimanali per tutti, indipendentemente dall’orario di entrata, e che la flessibilità del lavoro è una delle conquiste più significativamente impattanti sulla qualità del lavoro stesso. Spiace notare – continua Letterio D’Amico – come nell’immaginario del sindaco, si sia fermi ancora ad una concezione quantitativa del lavoro nel settore pubblico: la gestione del lavoro della partecipata non segue il modello “fordista”, da catena di montaggio. E infatti il sindaco stia tranquillo – prosegue il segretario provinciale della Fit Cisl – non è l’orario di ingresso o di pausa pranzo a determinare la qualità del lavoro dei dipendenti. Ma su questo Cateno De Luca sorvola facendo finta di nulla quando il personale è fortemente messo in difficoltà dalle condizioni in cui si trova a lavorare. In estate, tre colleghe sono finite in ospedale per malori derivati dall’assenza di aria condizionata e da mesi negli uffici si lavora indossando i giubbotti per mancanza di riscaldamenti. Ogni tanto – ha concluso – ci piacerebbe leggere un suo post pregno d’indignazione anche su questo».