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Clac…cloc….cloc…clac….porte che si aprono, porte che si chiudono; è questo il rumore della solitudine in una casa vuota, priva di vitalità, nonostante ci convivano due persone.

Un rumore spesso assordante che prende ogni fibra del tuo essere e che non è sempre facile contrastare. Un rumore e uno stato d’animo al quale la formidabile Tiziana Foschi e uno straordinario Antonio Pisu, protagonisti della pièce Lettere di Oppio, andata in scena domenica scorsa al Teatro Trifiletti per la Stagione quiNteatro diretta dal regista Giuseppe Pollicina e organizzata da Tali Arti Spettacoli di Tania Alioto in collaborazione con il Comune di Milazzo, hanno saputo dare grande spessore.
A catturare, sin dal primo istante, l’attenzione del pubblico è stata l’originale scenografia composta esclusivamente da pile interminabili di libri che fungevano da mobili; elementi questi che comunemente vengono associati allo stato d’animo solitario.
Una storia di profonda intensità che in un continuo ricambio di emozioni ha creato quel sottile filo rosso tra gli straordinari interpreti e il pubblico che per tutta la durata dello spettacolo si sono compenetrati, senza grandi difficoltà, entrando in totale empatia.
Lunghi scrosci di applausi hanno salutato i due artisti. Plausi che portavano con sé silenti ringraziamenti per aver portato in scena una storia imbevuta di profonde emozioni.
Ancora una volta sul palco del Teatro Trifiletti va’ in scena la vita nella sua pluralità di colori e di sfumature.