Condividi:

L’autore del volume “Terme Vigliatore tra antiche vestigia, riverberi di storia e cultura contadina” ha incontrato venerdì 15 marzo gli studenti della Scuola Media di Terme Vigliatore.

Gli studenti della “Galilei”, alla presenza della dirigente dell’Istituto Comprensivo Terme Vigliatore Enrica Marano, della docente Vincenza Vivirito, del sindaco Domenico Munafò, dell’arch. Antonio Cipriano e degli assessori Santo Buglisi e Anna Imbesi, hanno incontrato lo scorso 15 marzo Tindaro Porcino, autore del prezioso volume su Terme Vigliatore, edito dalle Edizioni Smasher.

Oltre cento gli studenti presenti nell’atrio della scuola, trasformato per l’occasione in saletta convegni, con la curiosità di scoprire dettagli della città di Terme Vigliatore che non conoscevano. Dopo gli interventi istituzionali introduttivi del personale della scuola, degli assessori e del sindaco, è stata data la parola anche all’Editrice Giulia Carmen Fasolo, alla quale sono giunti i ringraziamenti da parte di tutti i convenuti. L’editrice ha sottolineato, prendendo spunto dagli interventi della dirigente Marano e del sindaco Munafò, l’importanza di conoscere le proprie radici e di essere orgogliosi delle stesse, raccontando un episodio divertente della sua adolescenza rispetto alla scoperta degli autori e attirando così l’attenzione degli studenti.

Subito dopo è toccato all’arch. Cipriano che ha mostrato, agli alunni, alcune immagini significative sulla storia e sul patrimonio di Terme Vigliatore e infine è arrivato il tanto atteso intervento del dott. Tindaro Porcino, già dirigente della Biblioteca del Comune di Terme Vigliatore. Porcino ha sottolineato l’importanza della sua Opera, frutto di studi e ricerche sugli aspetti che caratterizzano il territorio e la Comunità di Terme Vigliatore. Con amarezza ha ricordato di aver deciso, ad un certo punto, di desistere dal proposito di dare alle stampe il volume, a causa di una incresciosa esperienza, finché non ha trovato le Edizioni Smasher che hanno curato, con perizia, professionalità e passione il suo volume.

“Ho riflettuto a lungo – ha affermato Tindaro Porcino – fino a maturare la convinzione che niente può mai condizionare il temperamento di chi aspira tenacemente a far crescere la conoscenza attraverso la libera espressione della propria creatività e professionalità acquisita. Infatti, la cultura non può temere ostacoli, ma con fermezza e spirito di abnegazione, se occorre, deve andare sempre avanti, al di là di qualsiasi impedimento. Ringrazio Giulia Carmen Fasolo, una straordinaria editrice, perché ha saputo non sottrarre valore al mio studio, semmai mi ha aiutato a migliorare gli aspetti tipografici ed editoriali, lo ha fatto con profonda professionalità e affettuosa umanità”.

Lo scopo del volume è quello di salvaguardare e valorizzare un passato ricco di memorie, togliendolo dall’oblio. Per tale ragione, oltre al profilo urbano, ambientale e naturalistico, Tindaro Porcino ha evidenziato nella sua opera l’importante retaggio della Villa Romana di Contrada S. Biagio, anche a testimonianza delle antiche culture che si affermarono sul luogo, nonché la laboriosità e l’identità spirituale della società contadina, proprio perché su di essa Terme Vigliatore fonda le sue radici e gran parte della sua economia. Tra l’altro, ha tentato, riuscendoci, di carpire il senso del focolare domestico che per i contadini aveva lo stesso valore che per gli antichi Romani avevano gli dei Lari protettori della casa.

Per fare questo ha consultato vari testi, ha intervistato diversi contadini anziani e ha illustrato gli eventi, le risorse e le caratteristiche facendo uso di un’articolata documentazione fotografica non sempre di facile reperimento.

Anche il giovane laureando Giovanni Cipriano, purtroppo assente per l’incontro con i giovani a causa di impegni già programmati, ha sottolineato nella sua prefazione che il volume rappresenta le coordinate storiche per ripercorrere il passato e rintracciare le trame che segnano il retaggio culturale di questo angolo del Mediterraneo.

“Le chiavi di lettura di questo volume – scrive Cipriano – non possono che essere gli stessi luoghi che come atomi di un reticolo cristallino formano il diamante in cui si contemplano le testimonianze di una civiltà scritta dietro di noi. Le acque termali, la Villa Romana, la chiesetta dei Benedettini, i Villini rosa rappresentano le tessere più notevoli del mosaico morfologico, archeologico e storico-architettonico di Terme Vigliatore. Accanto a questo capitale materiale si cela un patrimonio di natura immateriale la cui sommessa e lontana esistenza viene rievocata”. L’Autore si sofferma dettagliatamente – continua Cipriano – “sulle tradizioni popolari, ancestrali memorie indissolubili del vissuto della gente del luogo, raccolte setacciando i propri ricordi, consultando documenti d’archivio e soprattutto raccogliendo testimonianze di inestimabile valore, tramandate da alcuni capostipiti del luogo che hanno vissuto l’osmosi dal mondo rurale alla civiltà moderna”.

Terra e cultura: sono questi i termini che ricorrono costantemente in ogni passaggio del testo quasi come se facessero da vessillifero all’intero itinerario storico-culturale.

L’incontro è terminato con le domande, particolarmente attente e interessate, degli studenti che hanno non solo chiesto alcune curiosità all’autore, ma hanno invitato anche il Sindaco a dare speranza alle nuove generazioni, anche facendo riscoprire il valore di Terme Vigliatore.