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Graziella Recupero, giovane barcellonese barbaramente uccisa con numerose coltellate il 25 giugno del 1956 da un “innamorato” respinto, è tornata a ‘parlare’, ad ‘urlare’, a ‘rivivere’… in una serata primaverile nello scenario dell’Auditorium San Vito.

Parliamo dell’evento tenutosi domenica 28 Aprile 2019 a Barcellona Pozzo di Gotto: non una semplice e schematica presentazione del libro “Una Rosa Bianca”, liberamente ispirato al femminicidio di Graziella Recupero” (Giambra Editori) scritto a quattro mani da Flaviana Gullì e Gaetano Mercadante, bensì molto di più. Intanto è da sottolineare come l’Auditorium fosse pienissimo, segno evidente che determinate tematiche di importante valenza sociale richiamino il grande pubblico. Poi già l’inizio è stato di grande impatto sotto il profilo emotivo con la presenza dell’attore-regista Giuseppe Pollicina che ha percorso la sala introducendo da par suo l’evento, trasportando praticamente i presenti in un’altra dimensione, la storia vera narrata nel libro è divenuta “realtà di quel preciso momento”, con il papà di Graziella, la mamma, lei stessa… Perfetta moderatrice la giornalista Cristina Saja, che ha illustrato la terribile vicenda di Graziella Recupero, inquadrandola nel contesto storico dell’epoca. A tal proposito è stata proiettata l’intervista fatta dalla co-autrice del libro Flaviana Gullì ad un compagno di scuola dell’epoca di Graziella, l’artista di fama internazionale Emilio Isgrò, il quale ha raccontato di questa ragazza molto bella e fiera che non era certamente una che abbassava la testa. Isgrò ha definito l’omicida come una persona malata che aveva idealizzato questa donna ed anche il loro rapporto che in realtà esisteva solo nella sua mente.

Molto interessante poi l’intervento di Angelita Pino, Assessore alla Cultura e alle Pari Opportunità, la quale non si è limitata ad un mero indirizzo di saluto di circostanza ma è andata proprio a disquisire riguardo la sostanza di questa problematica sociale dei nostri tempi che sfocia nel dramma dei tanti femminicidi. Partendo dalla vicenda tragica della ragazza barcellonese e dopo essersi complimentata con i due autori, l’Avv. Pino ha snocciolato dati statistici dimostrando come la piaga del femminicidio non sia certamente in fase di remissione. Ha chiuso affermando che “questa serata deve servire oltre che al ricordo ed alla commemorazione tramite il libro presentato, soprattutto alla sensibilizzazione della gente.” Altra interessante relazione quella del Procuratore Capo della Procura della Repubblica di Barcellona P.G. Dott. Emanuele Crescenti, che si è innanzitutto compiaciuto per la grande presenza di cittadini a questa presentazione, illustrando poi l’approccio alla problematica dal punto di vista del magistrato che si trova quotidianamente a dover affrontare casi di questa tipologia: oltre ad essere importante lo stabilire quale sia la verità si deve cercare di non infierire nei confronti delle donne oggetto di violenza fisica o psicologica o di stalking. La Psicologa e Psicoterapeuta Maria Luisa Poma ha quindi affrontato la tematica del libro da un ulteriore punto di vista, analizzando tecnicamente il complesso rapporto “uomo-donna” sotto il profilo socio psicologico, a partire dal 1950 fino ai giorni nostri, con un notevolissimo cambiamento che ci ha portati dalla totale dipendenza della donna in un contesto di famiglia patriarcale fino agli anni ’60, per arrivare poi ai ’70 con la legge sul divorzio o con la grande riforma del diritto di famiglia del 1975 che hanno mutato tantissimo il rapporto uomo-donna, per non parlare poi dei giorni nostri, degli ultimi anni, con l’avvento delle nuove tecnologie. Le conclusioni della Dott.ssa Poma ci dicono come debba essere fondamentale la sensibilizzazione della gente a partire dai giovani, onde rendersi conto nel quotidiano e dalle piccole cose dell’importanza del rispettare la donna, perché anche dalla violenza verbale si può poi arrivare a casi più estremi e drammatici come il femminicidio.

L’evento è proseguito con un altro  momento di drammatizzazione teatrale sotto la regia di Giuseppe Pollicina che, con i ragazzi del suo laboratorio teatrale “Tanti amici”, ha realmente donato “Suggestioni”, nella parte di Antonio, mentre Tania Alioto, Valeria Di Brisco, Lucia Sottile e Giusy Mirabile hanno interpretato la figura delle madri. Ludovica Fazio è stata Graziella. Poi gli altri attori hanno fatto le varie voci mentre accompagnavano alla chitarra il M° Francesco Picciolo, al clarinetto il M° Giuseppe De Luca, mezzosoprano Silvia Pianezzola. Da brividi la Ninna nanna con la bimba in braccio intonata in modo magistrale dalla sempre bravissima Valeria Di Brisco. Ci si è avviati alla conclusione con l’ultima relazione, quella del Dott. Nunziante Rosania, ex Direttore dell’Opg di Barcellona Pozzo di Gotto, che ha consigliato ai presenti di leggere questo libro, molto bello per la triste vicenda ma anche per lo spaccato d’epoca che viene illustrato. Quindi si è soffermato ha trattato dell’aspetto psichistico di vicende drammatiche come quella che vide protagonista Graziella Recupero, definendo quest’ultimo un “caso di specie” per tutta una serie di caratteristiche e peculiarità.

Dulcis in fundo hanno preso la parola i due veri protagonisti della presentazione ovvero gli autori del libro “Una Rosa Bianca”. Entrambi hanno raccontato sinteticamente come è nato questo lavoro, Gaetano Mercadante, docente alla Primaria di Terme Vigliatore ed esperto dell’attuale Amministrazione comunale, fu incuriosito dalla figura di Graziella Recupero e dai tanti detti che giravano in città su di lei, così si recò direttamente alla fonte e dalla famiglia ha ricevuto tanto materiale, i diari, anche un maglioncino, documenti, copie di giornali dell’epoca. Un lavoro durato ben sette anni. Qualcosa che si è reso conto non poteva completare da solo, serviva una sensibilità femminile che scrivesse il libro e così ecco la proposta all’amica Flaviana Gullì che ha accettato entusiasticamente. Quest’ultima, giornalista, docente a Novara di Sicilia nonché Presidente della Pro Loco “Alessandro Manganaro”, ha tenuto a sottolineare come si sia trattato di qualcosa di veramente importante il far rivivere Graziella, per dar voce a lei, per onorare la famiglia, per educare uomini e donne a valori quali il rispetto della donna, partendo proprio da quello che oggi chiamiamo stalking, infatti Graziella fu molestata dal suo carnefice per tante volte prima di essere assassinata così brutalmente. Così si è chiuso un evento molto apprezzato con i ragazzi di “Tanti Amici” che hanno donato rose bianche alle donne. L’incontro è stato tradotto integralmente in LIS da Domenica Milone. Erano esposte in Auditorium le illustrazioni dell’artista Andrea Sposari, mentre all’ingresso non poteva mancare il banchetto di Giambra Editori.

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