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Con i colori dei fuochi d’artificio, riflessi nel mare e a volte confusi con i lampi che stracciavano il cielo plumbeo appena imbrunito, si sono conclusi domenica i festeggiamenti che la comunità di Saponara ha tributato al suo patrono S. Domenico.

Meravigliosi colori, potremmo dire, simboleggianti quelli generati dall’accoglienza del Signore nella propria vita, oltre che esprimenti il sentimento di armonia e gioia vissuto dai fedeli in questi giorni.

Tante le manifestazioni di devozione, che quest’anno il parroco, P. Nino Cavallaro, ha voluto avessero a tema la trasmissione della fede all’interno della famiglia, cioè in quell’istituzione che è realtà prima e primaria di incontro col Signore, in quanto sperimenta l’Amore-Caritas, ossia la gratuità del donare, manifestazione del divino in ognuno di noi.

Come ha anche spiegato il Vescovo Ausiliare, Mons. Cesare Di Pietro, prima della benedizione delle famiglie presenti, nella sua omelia, durante la messa di ieri, preludio della chiusura della settimana di festeggiamenti, avvenuta con la processione della sera, accompagnata dalla locale banda musicale “Santa Cecilia”.

Ha iniziato martedì il giovane M° Giorgio Midiri, con un concerto all’organo Tamburini della chiesa, con musiche di Bach, Vivaldi, Bellini, Verdi, Wagner e Widor, seguito poi, a cura dell’Amministrazione comunale, da una commedia teatrale e dall’esibizione di un gruppo musicale, nei giorni di venerdì e sabato, sulla piazza antistante la chiesa.

Ma il momento in cui la comunità ha avuto modo di riflettere sul tema dei festeggiamenti, cioè l’importanza che l’istituzione familiare ha nella società, si è avuto durante l’Adorazione Eucaristica di mercoledì, quando si è meditato sulla Parola dell’ “Inno alla Carità” di San Paolo (1Corinzi, 1-13), brano scelto da P. Nino proprio perché contenente la descrizione delle caratteristiche dell’amore evangelico, cardine attorno al quale sviluppare la vita familiare.

Un amore paziente, benigno e non invidioso, che non si vanta e non si gonfia, non manca di rispetto e non cerca interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, non gode dell’ingiustizia e si compiace della verità, che vissuto dai genitori diventa strumento di trasmissione della fede, in quanto guida al divenire dei figli. Perché ciò che i figli saranno, come ha sottolineato Mons. Di Pietro, è il libero sviluppo del germe ricevuto in famiglia

Argomento ripreso giovedì da P. Emanuele Di Santo, rettore del seminario della diocesi di Patti, partendo, questa volta, da “Amoris Letitia”, l’Esortazione Apostolica di Papa Francesco sulla gioia dell’amore, che le famiglie, fonte di vita, possono sperimentare se accolgono la perfezione della forza creatrice del Signore, giorno dopo giorno, nel loro divenire, anche nei momenti difficili, che l’imperfezione della creatura determina.

Gioia, dicevamo, che il Parroco ha voluto fosse anche vissuta in questi giorni dalla comunità in unione e armonia, senza nascondere la sua per essere circondato dall’enorme affetto dei parrocchiani, al quale si è aggiunto anche quello, molto evidente, del Vescovo che a fine messa ha anche ringraziato per la sollecita attenzione per il suo sacerdozio.

Nei confronti delle esigenze organizzative della parrocchia, è stato attento e premuroso il Sindaco Giuseppe Merlino, che ha anche partecipato, con la sua amministrazione, sia alla messa che alla processione.

Impeccabile il servizio di ordine pubblico, svolto dai Carabinieri di Villafranca Tirrena, al comando del Luogotenete Claudio Storia, dalla polizia locale di Saponara e Villafranca e dalla Protezione Civile di Saponara.

Luigi Politi