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Grazie ai benefici dei social, crescono i sostenitori di Alberto Ammendolia, musicista e sportivo che lo scorso 11 aprile ha compiuto 30 anni e, solo dopo 5 giorni, è partito per affrontare uno dei viaggi più importanti della sua vita: da Milazzo alla Norvegia in sella alla sua Gravel Bike.

Un contatto molto stretto con i paesaggi, la gente e, soprattutto, con se stesso. Circa 7.000 chilometri di terra che si riflettono dentro tracciando un percorso interiore edificante e pieno di storie.
E infatti di storie, Alberto Ammendolia, ne ha già molte da raccontare.
«Ho sempre modo di conoscere diverse persone – dichiara il ciclista durante l’intervista –. Qualcuno mi ha pure offerto una pizza come ha fatto il proprietario di una pizzeria di Salerno. La gente mi chiede perché lo faccio, e quando racconto la mia storia mi accoglie con il sorriso. Nel complesso posso dire di essere una persona che si adegua alle novità: fa parte del mio carattere».
Un’avventura, una scommessa personale, forse persino una ricerca. In ogni caso si tratta di un desiderio che Alberto custodiva da sempre ma emerso solo negli ultimi tempi. La causa? Riconoscere di vivere una parte della vita non incline alla propria personalità.
Così, dopo alcuni sacrifici, il viaggio. «Preferisco non fare programmi a lungo termine perché le variabili sono molte. In genere mi prefisso alcuni obiettivi realizzabili nell’arco di uno o due giorni, ma anche quelli sono soggetti a variazioni per via delle condizioni climatiche. Ovviamente sono attrezzato per affrontare le intemperie ma dipende dall’intensità: se la pioggia aumenta sono sempre costretto a fermarmi ovunque sia, proprio come mi è capitato un paio di volte. Viaggio con la tenda da campeggio e ho avuto modo di usarla vicino Orte. Pedalo quasi ogni giorno, riesco a fare dagli 80 ai 100 km, a volte di più. Sento i dolori muscolari ma sono sopportabili e riesco a recuperare dormendo. Per me è la prima volta, in passato non ho mai fatto viaggi lunghi, nemmeno in Sicilia».
Alberto raggiungerà la meta tra fine luglio e i primi di agosto ma non sa ancora come affronterà il viaggio di ritorno né cosa farà una volta tornato.
«Per ora vivo il presente. Ogni chilometro percorso è il tassello di un progetto più ampio e, inevitabilmente, edificante. Una sensazione che spero e credo sentirò alla fine».
Un presente intenso che non ci fa pensare a “quant’è dura la salita” ma a dar valore e spessore a ogni singolo attimo della vita.

Valentina M. Di Salvo