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​Tenacia e determinazione nella lotta per la verità, in una storia di amore e passione per la pallacanestro, che ha visto protagonista Aurelio Coppolino prima nella città del Longano e poi a Reggio Calabria, scontratosi con poca lealtà e serietà imprenditoriale e sportiva, poi con la giustizia. 

Da qui si giunge alla giornata di martedì 28 marzo dove al Tribunale di Reggio Calabria il GUP Quaranta, accogliendo le richieste della Procura di Reggio Calabria, ha rinviato a processo gli ex vertici della Viola Reggio Calabria SSD aRL, con la prima udienza il 9 maggio nell’aula bunker.

Il procedimento nasce dall’esposto del 2018 presentato in procura dal dr. Aurelio Coppolino, allora amministratore unico ed in precedenza – dal 2010 al 2015 – direttore marketing e comunicazione in Serie A col Basket Barcellona ed Orlandina Basket. Il dr. Coppolino, dopo avere rilevato le quote societarie della Viola il 4 luglio 2018 ne cambiò la denominazione in Nuova Cestistica Barcellona. Il trasferimento del titolo sportivo in Sicilia sfumò il 13 luglio 2018 per il mancato nulla osta della federazione a causa di debiti verso tesserati del Basket Barcellona dell’allora patron Immacolato Bonina.

In sostanza sono state accolte le richieste del sostituto procuratore reggino Andrea Sodani, che ha condotto le indagini, per le ipotesi di reato di truffa aggravata e false comunicazioni in bilancio.

Le indagini scattarono dopo l’esposto presentato nel 2018 da Aurelio Coppolino, ex direttore marketing e comunicazione di Barcellona Basket e l’Orlandina Basket, che aveva rilevato le quote societarie della Viola Basket nel 2018, diventandone amministratore unico. Quest’ultimo, secondo la Procura, sarebbe stato indotto in errore dagli indagati che non lo avrebbero informato “in ordine alla reale consistenza delle passività della società, – è scritto nel capo di imputazione – determinando l’acquisto dell’intero capitale sociale al prezzo di 900 euro, senza manlevare la società dai debiti maturati nei confronti della Città metropolitana di Reggio Calabria per 825mila euro e del Comune di Reggio Calabria per 112mila euro”.

Infine dalle indagini, gli ex dirigenti della Viola avrebbero omesso “consapevolmente di riportare nelle passività dello stato patrimoniale del bilancio” i debiti maturati con i due enti pubblici per l’utilizzo dell’impianto sportivo Pianeta Viola e del PalaCalafiore. Aurelio Coppolino, parte offesa nel procedimento assistito dall’avvocato Diego Lanza.